Contro il sessismo e contro il razzismo, un flash mob a Roma
Roma. Un flash mobcontro sessismo e razzismo quello organizzato nella capitale dalle attiviste di alcune associazioni davanti l'ambasciata tedesca nei pressi di Piazza Indipendenza a Roma, ieri sera 4 febbraio. Una data non casuale quella del giovedì grasso che dà il là ai festeggiamenti di Carnevale. Proprio in Germania l'evento, che raccoglie migliaia di visitatori, quest'anno sarà blindatissimo. La polizia e le Istituzioni non vogliono che si ripeta un'altra volta quello che è avvenuto a Capodanno quando oltre 400 donne a Colonia e in altre città della Germania, subirono molestie sessuali e in due casi furono stuprate.
Fatti di cui ancora adesso poco si sa. E' su questo che hanno provato a ragionare alcune firme del femminismo italiano in un lungo e complesso articolo apparso due giorni fa su Internazionale che prova a sciogliere i complessi nodi di questa vicenda che ha visto un uso più che strumentale del corpo delle donne, usato per sostenere l'argomentazione dello scontro tra civiltà. Categorie di ragionamento e azione che non appartengono alle femministe che sempre hanno lottato e lottano a ogni latitudine, con le dovute differenze, per far riconoscere i propri diritti come diritti umani. "Nel corso della modernità, la libertà non è stata regalata alle donne dalla civiltà occidentale: sono le donne ad averla conquistata con le loro lotte anche contro la civiltà occidentale", si legge nell'articolo.
Perchè il dibattito non si arresti attorno a questi temi, la Casa Internazionale delle donne ha in programma due appuntamenti. Il 13 febbraio durante l'evento "Muri e recinti: non è questa l'Europa in cui vogliamo vivere" si discuterà di immigrazione, mentre il 14 febbraio ci sarà un incontro per discutere collettivamente i punti sollevati dall'articolo pubblicato su Internazionale.
Intanto in Germania è nato il blog, curato da femministe di varie età e origini etniche, dal titolo #ausnahmslos, ovvero "niente scuse", in cui si legge: "Combattere la violenza contro le donne è la priorità più grande. Ma è sbagliato attribuire la violenza di genere a soggetti percepiti come altri. Vogliamo una società in cui ognuno, indipendentemente dalla sua appartenenza etnica, dal suo orientamento sessuale, dalla sua identità di genere o dalla religione, si senta al sicuro da possibili attacchi fisici e verbali. Che avvengano nelle strade, nelle case, a lavoro o su internet. Questo è il fondamento di una società libera."
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