Una storia dove i sensi sono protagonisti: il libro di Claudia Bruno
Libri - Una sorellanza interrotta
Silvia Vaccaro Venerdi, 01/07/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2016
Il romanzo d’esordio di Claudia Bruno, trentenne giornalista ambientale, si legge d’un fiato lasciando al lettore la voglia di saperne ancora delle due protagoniste, Greta e Michela, amiche sin dall’infanzia, diverse e anche per questo inseparabili. “Fuori non c’è nessuno” è una storia di sorellanza interrotta a causa delle scelte che le due hanno compiuto da adulte, scelte da cui non sempre si ha il tempo e la possibilità di tornare indietro. Attorno a questa amicizia densa, si muovono gli altri personaggi importanti, principalmente femminili, che intrecciano le loro storie e i loro ricordi alla vicenda principale. Anita, la nonna speciale del fidanzato di Greta, Katarzyna, donna delle pulizie polacca che tutti credono strana e che osserva il mondo dalla sua casa a piano terra e Isabella, la nonna di Greta, che appare a ogni apertura di capitolo con un conto alla rovescia fatto di filastrocche in dialetto e ricordi di un Sud lasciato indietro e in cui Greta sente di affondare le sue radici più profonde. L’ambientazione del romanzo è la cittadina desolata di Piana Tirrenica, fatta di “case con finestre sempre troppo piccole”, capannoni industriali e colate di cemento spesso lasciate a metà. Una periferia che racchiude in sé i molti luoghi d’Italia vittima dell’abusivismo edilizio, dell’avidità e dell’incuria. La bellezza del romanzo è certamente frutto dell’ossatura narrativa ben costruita ma anche di una grande sapienza stilistica. Tutta la storia è un’armonica sinestesia dove i sensi sono attori principali ed è proprio grazie al loro intreccio che ci si sente come avvolti e rapiti dalle pagine, dove non mancano i riferimenti al tempo presente fatto di precariato e insicurezza, di migrazioni e di incroci e scontri di culture. Un esordio promettente di cui vorremmo leggere presto un secondo capitolo.
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