UN INSERTO SPECIALE / IL CARCERE GIORNO PER GIORNO
A mano libera / Rebibbia - Dialogando con le detenute...
Redazione Giovedi, 05/02/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2015
UN INSERTO SPECIALE, scritto dalle detenute del carcere femminile di Rebibbia (Roma).
È speciale perché con queste pagine si vuole aprire un canale di comunicazione tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ sui sentimenti, sul dolore, sui problemi quotidiani - grandi e piccoli - di chi vive la detenzione. È speciale perché vorremmo che le parole delle detenute possano giungere ad altre donne interessate ad avere con loro un dialogo.
È un cammino che inizia e che speriamo possa continuare, prima di tutto per un interesse che deve manifestarsi reciprocamente - tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ - e di cui NOIDONNE si fa ‘ponte’ per dare gambe ai pensieri che nascono in un luogo chiuso e di sofferenza. Pensiamo che anche l’ascolto sia una forma di libertà.
Questo inserto è reso possibile grazie al progetto ‘A mano libera’ dell’associazione L’isola di Ula e Opp sostenuto dalla Regione Lazio (Assessorato Pari Opportunità e Sicurezza).
IL CARCERE, GIORNO PER GIORNO
LAVORO
I posti di lavoro per le detenute nel carcere sono pochi, assegnati per graduatorie e generalmente sono riservati a chi ha condanne definitive. Le mercedi (cioè la retribuzione lorda in base all’art 22 della legge 354/1975) vanno da un minimo € 3,38 ad un massimo di € 4,03 l’ora variando per categoria di lavoranti e, recita la regola, sono “equitativamente stabilite in relazione alla quantità e qualità del lavoro effettivamente prestato, alla organizzazione e al tipo del lavoro del detenuto in misura non inferiore ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi di lavoro”. “Spesso ci sono da fare ore extra oltre a quelle stabilite - osservano le detenute -, che sono considerate di volontariato e non sono retribuite”. Nel carcere le detenute possono svolgere attività di: scopina, scrivana, ortolana e aiuto agricoltore, bibliotecaria, sarta e aiuto sarta, lavanderia, cuoca e aiuto cuoca, spesina (distribuzione delle spesa giornaliera), giardiniera, muratora e imbianchina. Nel carcere femminile di Rebibbia è attivo un atelier di cucito e uno di pelletteria.
PULIZIE
Le detenute provvedono alla pulizia delle proprie celle e aggiungono ai materiali forniti dall’Amministrazione penitenziaria (scope, strofinacci, disinfettanti) ulteriori prodotti acquistati a loro spese.
MANTENIMENTO
Le detenute “in esecuzione di condanna, se occupate in attività lavorativa” pagano per il proprio mantenimento in carcere € 1,69 netti al giorno, per un totale di circa € 52 al mese, spesa che include: prima colazione, pranzo, cena, corredo per il letto.
COMUNICAZIONI CON L’ESTERNO
Telefonate. Sono permessi, a spese delle detenute, 10 minuti di conversazione a settimana.
Mail. Il servizio mail si aggiunge al servizio postale “con diminuzione dei costi relativi a pratiche burocratiche per inoltro e ricezione documenti”. Il servizio è gestito da una cooperativa, che scannerizza i fogli scritti a mano dalle detenute inviandoli entro 48 ore agli indirizzi mail indicati dalle detenute stesse, stampando e consegnando poi le risposte. Per il servizio di mail (spedite e ricevute) sono previste quattro tipologie di abbonamento mensile (ogni mese il conteggio ricomincia perché le mail non ‘consumate’ si perdono):
€12,00 mensili per invio/ricezione 30mail (equivalenti a 30 pag. formato A4);
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