Si è chiusa a Torino, presso il Cinema Massimo, con successo e sale 'tutto esaurito, la 39^ edizione del LFF il più antico Festival italiano sui temi LGBTQI+
Lunedi, 22/04/2024 - Cala il sipario, in festa, presso il Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema di Torino, sulla 39^ edizione del Lovers Film Festival, il più antico Festival italiano sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali), fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai e diretto da Vladimir Luxuria, che prosegue il percorso triennale che lo porterà a festeggiare, l’anno prossimo, il suo quarantesimo anniversario.
Con 53 film in programma, 4 anteprime mondiali, 6 internazionali, 3 europee e 28 italiane, tre sezioni competitive (All The Lovers, concorso internazionale lungometraggi; Real Lovers, concorso internazionale documentari e Future Lovers, concorso internazionale cortometraggi) e tre giurie (presiedute dalla regista Roberta Torre, dallo scrittore Luca Bianchini e da Alexander Mello, direttore del Rio LGBTQIA+ International Film Festival) il LFF si conferma come evento fondamentale per una rappresentazione autentica, paritaria e sensibile alle istanze della comunità LGBTQI+.
Per il quinto anno, e sino al compimento del quarantesimo compleanno del festival, il Lovers è sotto la direzione artistica di Vladimir Luxuria, attivista, scrittrice, personaggio televisivo, attrice, cantante e drammaturga, celebre anche per la sua attività politica. La direttrice è stata affiancata da Angelo Acerbi, assistente alla direzione e responsabile della selezione e dai selezionatori Elisa Cuter e Alessandro Uccelli.
Anche quest'anno si è confermata una selezione dallo sguardo internazionale, che ha abbracciato pienamente la storica vocazione del festival a dare voce a prodotti cinematografici provenienti da tutto il mondo. Due le produzioni nazionali in selezione con l’auspicio che tale numero aumenti “per rispecchiare la pluralità di sguardi e prospettive artistiche che declinano il tema nel cinema italiano e farne veicolo di diritti inalienabili”.
Film d’apertura è stato: ‘Duino’ di Juan Pablo Di Pace (Usa/Argentina/Italia, 2024), storia di Matias, regista argentino quarantenne alle prese con un film incompiuto ispirato al suo primo amore, Alexander, un amico svedese conosciuto in una scuola internazionale in Istria negli anni Novanta. Un racconto di formazione meta-cinematografico, basato su una storia vera.
Molto apprezzato anche il film di chiusura: ‘Te Estoy Amando Locamente’ di Alejandro Marìn (Spagna, 2023), che si svolge nella Siviglia dei tardi anni Settanta. Reme è orgogliosa che suo figlio Miguel sia il primo membro della famiglia a entrare all’università: ma ciò che Miguel vuole davvero è diventare un artista e cantare in un popolare concorso televisivo. In un’epoca in cui l’omosessualità era reato, Reme scoprirà chi sono i nuovi amici di Miguel: il movimento LGBTQI+ andaluso, nato paradossalmente con l’aiuto della Chiesa e duramente osteggiato dalle autorità franchiste. Il racconto, doloroso e coinvolgente, della nascita dell’attivismo LGBTQI+ in Spagna, accolto dalla critica come il Pride iberico.
Il 39° Lovers Film Festival è stato dedicato quest’anno alla memoria di Sandra Milo, madrina molto amata della rassegna nel 2021. “Non potevamo che dedicare il festival di quest’anno a lei che ci guarderà da una nuvoletta attorniata da angeli pensando ‘non fate così, non soffrite, io sto bene’ – ha dichiarato Luxuria – Sandra Milo è stata una delle persone più buone che io abbia conosciuto nel mondo dello spettacolo. Sempre a disposizione. Sempre energica. Non è solo la perdita di una grande attrice ma di un punto di riferimento per il mondo del cinema mondiale”.
Il Premio Stella della Mole - che il Museo Nazionale del Cinema attribuisce a personalità che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema e non solo - è stato conferito a Rupert Everett, attore tra i più amati della sua generazione, ospite della 39^ edizione di Lovers per una serie di appuntamenti fra cui la presentazione del suo film cult ‘Another Country’.
“Sono molto onorata - afferma Vladimir Luxuria - di essere la direttrice artistica di un’edizione durante la quale viene conferito il premio Stella della Mole a Rupert Everett che io ho potuto conoscere artisticamente grazie a molte pellicole fra cui un film che è stato pietra miliare della cinematografia LGBTQI+, ‘Another Country’, che ora è anche in versione restaurata. Ho anche conosciuto personalmente Everett durante alcune serate di Muccassassina a Roma, quindi è stato un piacevole rincontro”.
La manifestazione, come ogni anno, ha avuto un ricco parterre di ospiti. A inaugurare il festival nella Mole Antonelliana è stata la madrina 2024 Maria Grazia Cucinotta, protagonista di un talk con Vladimir Luxuria. Fra gli ospiti al Cinema Massimo anche la presidente di Arcigay nazionale Natascia Maesi, il direttore del TFF Giulio Base che ha introdotto la proiezione di ‘Reflections In A Golden Eye’ e l’attrice comica Annagaia Marchioro – nota anche per le sue partecipazioni televisive alla Tv delle ragazze e a Propaganda live – protagonista di uno sketch in sala Cabiria.
Altro appuntamento di rilievo è stato quello dal titolo ‘Lovers goes Europride’ con l’attivista greca Fenia Kirkmali (Europride Salonicco 2024) e con Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, occasione per fare il punto sulla candidatura di Torino a ospitare l’Europride 2027.
Fra gli altri ospiti del LFF: Paolo Camilli, attore, comedian e content creator che ha affrontato temi quali la polemica sul gender, l'intolleranza, la discriminazione sessuale, il razzismo e l'hate speech; come ospite musicale, la rapper BigMama, tra le novità più talentuose del panorama musicale italiano reduce dal recente successo al Festival di Sanremo; tra i graditi ritorni, il direttore della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia Alberto Barbera e il conduttore e scrittore Fabio Canino.
La premiazione è stata accompagnata da Carmen Russo & Enzo Paolo Turchi e dal modello Michael Nevola. Il festival quest’anno ha avuto, come madrina d’eccezione della serata di chiusura, Nancy Brilli. Ospite fissa, tutti i giorni la Drag Queen Tekemaya, cantante e vocalist per Muccassassina, Mammamia, Gorgeus, e molti altri locali, che ha rappresentato l’Italia a Bruxelles, a Cantando per l’Europa, tra il 1999 e il 2001.
L’immagine 2024 di Lovers Film Festival è firmata da Valentina Stecchi, disegnatrice e vignettista per il quotidiano “Alto Adige”.
Il Lovers Film Festival ha assegnato, fra gli altri, i seguenti Premi: il Premio Torino Pride, il Premio Giò Stajano, il Premio Matthew Shepard e il premio Riflessi nel Buio. Tornato il premio del pubblico Audience Award. Gli spettatori hanno avuto la possibilità di dare un voto per ogni categoria principale dei concorsi del festival: All the Lovers, Real Lovers e Future Lovers.
TUTTI I VINCITORI DELLA 39^ EDIZIONE
LL THE LOVERS/ OTTAVIO MAI AWARD FOR THE BEST FEATURE
Presidente di giuria: Roberta Torre
LES TORTUES/TURTLES di David Lambert
Sorretto da una scrittura serrata e da un ritmo incalzante, un film che ci conduce all’interno di una relazione e dei suoi struggenti addii. Un film che da voce a una generazione difficilmente rappresentata nell’immaginario cinematografico e che ancora oggi conserva la preziosa memoria della storia LGBTQI+, ma al contempo allarga la visuale a un sentimento d’amore universale: il matrimonio e il divorzio come diritti che appartengono a tutte e a tutti.
Il racconto della sessualità e i mutamenti del corpo con l’avanzare degli anni ci conducono alla scoperta di nuove dimensioni della vita.
MENZIONE SPECIALE
ÚSVIT /WE HAVE NEVER BEEN MODERN di Matej Chlupacek
La giuria del concorso lungometraggi ha deciso di attribuire una menzione speciale al film ÚSVIT/We Have Never Been Modern. Per la rappresentazione dell’intersessualità messa in scena con una cinematografia formalmente impressionante, che riesce a calare nel lontano 1937 una tematica particolarmente attuale.
REAL LOVERS / REAL LOVERS AWARD FOR BEST DOCUMENTARY
Presidente di giuria: Alexander Mello
M IS FOR MOTHERS di Lívia Perez
Per la sua capacità di partire dal contesto quotidiano di un percorso verso la genitorialità per esplorare tematiche più profonde e sfaccettate; per la sua messa in scena delicata e al tempo stesso viscerale; per la sua forza nell'affermare lo sguardo e l'esperienza femminile nello scenario contemporaneo sia a livello politico che a livello cinematografico. Il premio della giuria Real Lovers 2024 va a M is for Mothers di Lívia Perez.
FUTURE LOVERS / FUTURE LOVERS AWARD FOR BEST SHORT FILM
Presidente di giuria: Luca Bianchini
TU TIJERA EN MI OREJA di Carlos Ruano
Per la capacità di giocare con gli stereotipi e di ribaltarli, con una storia avvincente, dai dialoghi serrati, che affronta comicamente il tema della vergogna e della vendetta, vince il concorso Future Lovers 2024, Tu Tijera En Mi Oreja di Carlos Ruano.
MENZIONE SPECIALE
UNA NOTTE di Alessio Vasarin
“Ho visto lui che bacia lui, che bacia lei che lo dice a me”, canterebbe Annalisa. In una città un po' onirica, tra silenzi e strane apparizioni, la verità appare l'unica via d'uscita. Ma la notte non porta consiglio. Menzione Speciale della Giuria Future Lovers 2024 A Una Notte di Alessio Vasarin.
GIURIA YOUNG LOVERS – PREMIO MATTHEW SHEPARD
DUINO di Juan Pablo Di Pace e Andrés Pepe Estrada
Raccontare è sempre raccontarsi, per cercare di dare, attraverso la propria esperienza, risposte che diventano universali; un film che racconta la fame di vita, di sperimentazione e di amore dell'adolescenza e il suo ripercuotersi urgente nell'intera esperienza umana; un film onesto, nel più alto significato che questa parola può valere per l'arte.
La giuria Young Lovers assegna il premio Matthew Shepard a DUINO di Juan Pablo Di Pace e Andrés Pepe Estrada.
PREMIO GIO’ STAJANO
ÚSVIT/WE HAVE NEVER BEEN MODERN di Matej Chlupacek
Per aver raccontato la rarità e la preziosità di un tema sinora poco affrontato cinematograficamente come quello dell’intersessualità, con grande delicatezza e scientifica incisività negli anni ’30 del novecento. Una fotografia struggente e una storia queer di un mondo che cambia, sempre in tensione tra modernità e tradizione e dove la figura femminile di Helena è uno schiaffo al perbenismo della civiltà odierna, che nel nuovo millennio non ha ancora completamente accettato l’amore tra due uomini o tra due donne o l’identità trans e non binaria.
PREMIO TORINO PRIDE
THE JUDGMENT di Marwan Mokbel
The Judgment ci ha completamente devastatə. C'è molta politica, sviluppata sul terreno fertile di una antropologia culturale evidente e tanti temi affrontati, primo tra tutti il costante rapporto tra religione ed omosessualità, sia in negativo (il peccato) che in positivo (l’amore). La rappresentazione delle due visioni sul proprio orientamento sessuale è affidata alle due madri dei due fidanzati; entrambe usano la religione ma in due modi opposti, la prima giudica, la seconda accoglie e propone una visione più personale e intima che aiuta il protagonista ad accettarsi. È bello vedere raffigurate le diverse visioni e le diverse famiglie. C’è amore, tanto amore, così come c’è dolore, un dolore psicologico che lascia segni sul corpo. C’è cura, come sofferenza che porta all’accettazione. Il trauma è stato affrontato e finalmente il protagonista è pronto a meritarsi l’amore.
I PREMI DEL PUBBLICO
AUDIENCE AWARDS
ALL THE LOVERS
DUINO di Juan Pablo Di Pace e Andrés Pepe Estrada
REAL LOVERS
CE QUI NOUS LIE / THE BOND BETWEEN US di Sonam Larcin
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