Versione Santippe - Qualcuno sa spiegarmi fin quando si è giovani? O quando si smette di esserlo?
Camilla Ghedini Domenica, 28/12/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2015
Qualcuno sa spiegarmi fin quando si è giovani? O quando si smette di esserlo? O quando bisogna cominciare a percepirsi vecchi? Perché io sono piuttosto confusa. Ricapitolando: io ho 41 anni. Quando in seconda media la mia insegnante si storia e geografia ci rivelò di essere in dolce attesa, io, forte dei miei 12 anni, ebbi il coraggio di commentare coi compagni che doveva vergognarsi lei, a 35, a fare ancora sesso! E soprattutto a rimanere incinta, perché era vecchia! Giuro, mi prenderei la testa tra le mani e me la sbatterei contro il muro per avere ‘osato’ tanto. E con quale supponenza poi! Adolescenza ingrata! Qualche giorno fa, davanti a casa, due giovanissimi hanno parcheggiato l’auto. Ho detto loro – neppure interpellata – che essendo Ztl rischiavano la multa. Uno dei due mi ha risposto ‘Grazie signora, lei è stata molto gentile’. Mi è crollato il mondo addosso! Ma signora a chi? mi sono guardata, avevo una felpa, un paio di pantaloni larghi e le Converse! Io sono certa, o meglio ero certa fino a quel momento, di non dimostrare la mia età eppure quel maleducato…..O invece è stato educato? E mi ha appellato ‘signora’ perche al confronto sono comunque attempata? Ancora, esco a fare la spesa e una conoscente mi ferma: ‘Allora, ti sei sposata?’, ‘No’, la mia risposta. ‘Ahhh’, la replica imbarazzata, seguita da un ‘ma sei ancora giovane, fai in tempo a trovare marito e ad avere figli…’. In centro incontro un amico medico, racconto l’aneddoto, confesso che mi dispiace non avere figli e lui mi risponde che se ne voglio devo darmi una mossa perché ormai sono vecchia e le possibilità di raggiungere il traguardo sono molto ridotte.
Per non parlare del lavoro. Io faccio comunicazione e il mio rapporto col web e i social è tutt’altro che naturale, l’ho costruito con volontà e pazienza. ‘Alla nostra età – l’incoraggiamento dei colleghi – abbiamo il mondo in mano’. E cinque minuti dopo: ‘Però tu non puoi non adeguarti al sistema, perché rispetto ai nativi digitali sei vecchia dentro….’. Qualcuno mi spiega??? Anche perché tutto questo può avvenire nella stessa giornata! Io non ci capisco più nulla. Allora provo a fare ordine. Punto primo: ho 41 anni, non sono vecchia, ma non sono giovane. Ho già un passato sentimentale, quindi esperienze che mi hanno forgiata, temprata, disillusa. Se arrivasse un figlio ora, per carità, sarebbe un sogno. Ma i bimbi si fanno quando si ha quella dose di incoscienza che permette di non soffocarli e di lasciare spiccare loro il volo. Punto due: ho 41 anni e lavoro da quando ne avevo 25, dopo la laurea. E sono stanca, molto. Perché questa storia della crisi ha ingannato la mia generazione, ci ha fatto credere che dovevamo continuamente investire su noi stessi, e così ci troviamo forse realizzati, ma esausti, perché la lotta per la sopravvivenza sfibra. Punto tre: le scarpe da tennis le portano tutti, senza più differenze anagrafiche, perché sono comode e casual. Quindi, il fatto di vestire giovanile non mi rende giovane. Poi, diciamola tutta. I pantaloni li porto larghi perché stretti non mi stanno più. Perché verso gli ‘anta’ il fisico cambia….tradotto si allarga….e devi indossare capi meno impegnativi. Oh, che invidia se penso alla mia insegnante di storia e geografia! Lei aveva ‘solo’ 35 anni, stava per avere il primo figlio, era davvero bella e aveva tutta la vita davanti!!!
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