SPECIALE ELEZIONI POLITICHE 2013 / Doris Lo Moro (PD) e Gabriella Stramaccioni (Rivoluzione Civile -
Tre domande a Doris Lo Moro (PD) e a Gabriella Stramaccioni (Rivoluzione Civile - Ingroia) a confronto sulla legalità, sulla Calabria e sulle amministrazioni locali
Giovedi, 21/02/2013 - Abbiamo intervistato Doris Lo Moro (già Parlamentare alla Camera dei Deputati e oggi candidata al Senato sempre per il PD) e Gabriella Stramaccioni (Coordinatrice nazionale di Libera e oggi candidata nelle liste di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia in Calabria). Abbiamo posto ad entrambi le stesse domande ed ecco le loro risposte a confronto.
Negli anni la Calabria ha subito involuzione a tanti livelli che sembra non arrestarsi. Ma negli ultimi tempi le donne sembrano reagire con forza a questo stato di cose, sia sulla legalità che a livello sociale. La politica diventa in questa fase un supporto molto importante. Cosa intende fare lei in concreto per risollevare le sorti di questa regione?
Doris Lo Moro. Intanto io sono una donna che da tempo si impegna in Calabria e che crede che quello che sta succedendo è un'evoluzione positiva ed è anche una necessità perché la Calabria non può che ripartire dalle forze sane che ci sono e le donne possono essere un motore molto importante in questa rivoluzione. Devo dire che si tratti soltanto di un inizio. In Calabria la situazione è assai grave e anche la condizione femminile è assai grave, quindi la vitalità che si è notato nel mondo femminile è stata sottolineata non da tutti partiti, ma sicuramente il PD l’ha colta anche da un punto di vista elettorale perché le donne sono presenti in posizioni vincenti in tutt’Italia con percentuali che superano il 40%. Questo vale anche per la Calabria che porterà in parlamento donne diverse l’una dall’altra, ma storie di donne che rappresentano l’universo femminile. Si devono cominciare a dare risposte concrete sul piano della legalità e in questo le donne amministratrici possono fare tanto, si può fare tanto nei costumi che hanno invertito le testimoni di giustizia e i cittadini nel loro complesso e le donne che possono ribellarsi al clima clientelare diffuso che ha soffocato la Calabria.
Gabriella Stramaccioni. Quando parliamo di reddito e diritto di cittadinanza parliamo anche della possibilità per molte donne di rimanere in questa regione e di poter andare avanti rendendosi autonome. Dico questo perché purtroppo lo stato sociale si è completamente annientato perdendo tutte le sue opportunità. In queste regioni il contraccolpo è stato più pesante perché le donne sono quelle che maggiormente devono stare dietro ai figli, dietro alle persone malate e dietro a tante incombenze. Le donne vanno liberate da tutte quelle serie di ragioni che hanno portato alla loro involuzione. Le donne hanno molto coraggio, lo abbiamo visto con le esperienze di sindache che hanno messo in moto il cambiamento a partire proprio dalla difesa dei diritti e della legalità.
La Calabria è una delle regioni più ricche da un punto di vista culturale-archeologico, ma molti sono i disservizi anche per i tagli del governo vista la crisi economica. Cosa propone di fare per migliorare la fruibilità del patrimonio artistico della sua regione?
Doris Lo Moro. La Calabria è una regione ricca, ma tutta l’Italia è un paese che ha questi tesori. Recentemente lo scandalo del sito archeologico di Sibari, che è stato invaso dalle acque e dal fango, non è diverso da quello che è successo a Pompei con i crolli, quindi serve sì maggiore attenzione in Calabria, ma una maggiore attenzione del futuro governo per l’intero paese sia per la cultura che per i beni culturali nel loro complesso. Se ci sarà maggiore attenzione sui beni culturali, nel complesso la Calabria sarà una delle regioni che ne potranno beneficiare.
Gabriella Stramaccioni. Intanto in questi giorni, semmai ce ne fosse bisogno, mi sono resa ancora conto di quanto sia necessario mettere in sicurezza l’ambiente, rifare le strade, aumentare i treni per i pendolari perché qui di treni qui non ce ne sono, e soprattutto di difendere il patrimonio archeologico, penso al sito di Sibari che in queste settimane è stato sommerso dal fango. E poi abbiamo tante zone che sono diventate discariche e e sono piene di rifiuti tossici. Noi questo ambiente dobbiamo rispettarlo, queste sono le grandi opere che vanno fatte, soprattutto in questa regione
C’è stata una polemica politica sul fatto che le sindache calabresi che si sono schierate contro la ‘ndrangheta, e che ora vivono sotto scorta, non sono state presentate nelle liste nazionali come parlamentari, in quasi tutti gli schieramenti, mentre avrebbero potuto essere bandiere a favore della legalità. Cosa pensa a riguardo?
Doris Lo Moro. Penso che sarebbe stata una bella cosa, ma mi rendo anche conto che un sindaco che è impegnato da pochi mesi o da pochi anni non è detto che debba lasciare l’amministrazione per fare un'altra cosa. Sostenere queste sindache significa anche sostenerle mentre fanno quello per cui sono state elette. In Italia è diffusa l’idea che tutto si debba trasformare in candidatura, è chiaro che qualche presenza in più sarebbe stata opportuna o necessaria. Il PD ha tante donne e anche tanti amministratori che si battono contro la 'ndrangheta soprattutto per il buon governo e complessivamente le valorizza molto. Io queste donne ce le ho accanto, le ho portate nelle mie manifestazioni e non mi sembra che siano così turbate come la stampa le ha dipinte, naturalmente le avrei viste bene nelle nostre liste e probabilmente un errore di valutazione di noi donne c’è stato quando sono rimaste fuori dalle primarie.
Gabriella Stramaccioni. Entrare nel merito non è compito mio. Certo in questa regione i partiti di centro-sinistra potrebbero valorizzare maggiormente esperienze concrete di rapporto col territorio positive, invece abbiamo visto che anche qui la nomenclatura ha influito ancora una volta e ha deciso ancora di candidare i soliti noti.
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