Domenica, 12/05/2013 - Il gruppo “Presenti, Differenti” nasce nel 2008 dall’iniziativa di diverse componenti dell’Università di Siena, si riunisce settimanalmente con intento seminariale e di libero confronto. Ispirandosi all’eredità dei collettivi femministi di autocoscienza degli anni Settanta, esercita la pratica dell’oralità assumendo la parola come atto politico. Il gruppo è inoltre impegnato in attività di ricerca così come nella promozione di eventi culturali aperti alla cittadinanza (tra cui convegni, cineforum, presentazione di libri); il desidero di un confronto con il maschile viene tradotto dunque nell’organizzazione di incontri dedicati a tematiche specifiche.
L’ampio raggio delle attività svolte dal gruppo nel corso di questi anni ha spaziato attraverso variegate tematiche come il lavoro, la prostituzione, il cinema, per citarne solo alcune, mentre ora si appresta ad un altro incontro. Si accinge all’ascolto di una duplice esperienza, quella di Ingrid e Lorenza, per invitare al confronto e al dibattito sul tema delle relazioni tra donne. Ideatrici di Lei disse sì, un blog visitato da migliaia di utenti, con annessa pagina Facebook, le due compagne di vita, che si apprestano a “fuggire per dirsi sì” - “Due cuori in fuga” così li ritrae Carla Fronteddu in un articolo a loro dedicato http://blog.estrogeni.net/guest-post/cuori-in-fuga – al complesso San Niccolò martedì 14 maggio - porteranno la loro storia fra le mura dell’università su invito del suddetto gruppo. Diversamente dal solito, si propone un evento pubblico all’inizio di un percorso di riflessione e non a conclusione, nella speranza che possa essere uno stimolo a proseguire il percorso, non solo per le giovani studentesse, ma per chiunque voglia partecipare e prestare ascolto ad un’esigenza sempre più diffusa, ad un desiderio occultato dalle istituzioni che così costringono all’evasione perché una relazione venga riconosciuta tale.
Per squarciare la trama di un velo fatto di esitazione, cecità, silenzio e falsa moralità, non resta che ascoltare la voce di chi vive in prima persona una relazione d’amore, negata dalle istituzioni italiane che ancora dibattono per attribuire un nome e un diritto a chi vive e con-divide di fatto una vita insieme. Per oltrepassare i nodi legislativi, si può iniziare con il dar voce alle protagoniste con la testimonianza diretta di chi è costretta a “fuggire” perché quel “sì” venga udito e registrato. Con l’auspicio che sia collettivamente accolto e rispettato, presto anche in territorio italiano. Piccoli passi nella formazione e trasformazione dell’immaginario prima, perché poi la legislazione lo segua anche se con ben altri ritmi e tempi.
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