Santos, al Palermo Teatro Festival: la prima nazionale del racconto inedito di Roberto Saviano
Il regista napoletano Mario Gelardi e il suo cast di giovanissimi e talentuosi attori inaugura la sesta edizione del Palermo Teatro Festival all'ex convento del Montevergini nel cuore della città.
Venerdi, 15/10/2010 - Santos, pièce tratta dal racconto inedito di Roberto Saviano, ha debuttato a Palermo, l'8 ottobre scorso, in prima nazionale, con replica il 9 ottobre, inaugurando la VI edizione del Palermo Teatro Festival, nel seicentesco convento di Santa Maria di Montevergini, nel cuore della città. La regia di Mario Gelardi, giovane, pluripremiato drammaturgo napoletano, ha offerto al pubblico uno spaccato di vita forte e tenero, di quattro giovani, fatta di sogni, ingenuità, spietatezza, schiavitù e libertà. Il calcio diventa la metafora della vita di quattro ragazzi della periferia napoletana, cresciuti a pane e pallone, assoldati dalla camorra, quali vedette per mettere in campana spacciatori e malavitosi, fregando la polizia. Per l'adattamento teatrale di Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro che è anche attore(Diego il bomber), Ivan Castiglione(il boss), Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino e Adriano Pantaleo nel ruolo degli altri guaglioni, tutti giovani attori, bravi e intensi, hanno dato vita a un ritratto fedele della realtà crudele e squallida del ventre italiano. Ciro, Diego, Giovanni e Giuseppe amano il calcio e la vita normale che può ritagliarsi chi nasce in quel ventre. Accettano il ricatto di Tonino, boss della camorra che in cambio della loro ingenua fedeltà comprerà dei palloni e darà loro danaro. Mentre Giuseppe e Giovanni accettano, senza remore, il patto col boss, Diego è perplesso da subito, non vorrebbe accettare il ricatto del boss. Vuole solo giocare. Non vuole soldi, nè vuole ubbidire alla legge della camorra. La sua passione fa si che anziché gridare o pallunu o pallunu per segnalare l'arrivo della polizia, continua la sua azione di gioco e segna un gol, ma anche un duro colpo a danno del boss. Così il ragazzo è costretto a lasciare il gruppo e la sua terra per giocare la partita della sua vita e il suo riscatto. Gli amici rimangono e crescono all'ombra del boss che li mantiene come suoi schiavi fedeli. Giovanni e Giuseppe si ritrovano a fare la volontà di Tonino, mentre Ciro o persiano diventa una sorta di assistente personale del boss che nel frattempo si ammala ed ha bisogno di un nuovo cuore per sopravvivere. Diego fa carriera, ma non dimentica i suoi amici e la sua terra. Giuseppe e Giovanni sono chiamati a scortare il cuore di un calciatore per il boss. I due cercano di boicottare la missione, ma Ciro il servo fedele di Tonino non lo consente e racconta al boss del tradimento dei due amici. I due ragazzi che hanno osato disobbedire vengono eliminati senza pietà. Diego torna nella sua terra per dare l'estremo saluto ai suoi amici. Incontra così Tonino che gli svela il segreto del suo successo: la camorra. Il bomber ha fatto carriera perchè la camorra lo ha voluto. L'uomo-Diego si sente cadere il mondo addosso. Tuttavia il ragazzo di sempre, ancora una volta, da un calcio alla camorra e sceglie la libertà e la speranza. Il super santos ha accompagnato i giochi di strada di tante generazioni, ha fatto sognare e divertire. La speranza passa anche dal mondo efferato della criminalità, attraverso i giochi e i sogni di tanti ragazzi. Il racconto di Saviano, un'emozione autentica e straripante, arricchita dalla magia del teatro e dalla bravura del regista e degli attori, è stata accolta con entusiasmo e successo di pubblico palermitano. Santos continuerà il suo tour per l'Italia a seminare speranza. Affrancarsi dalla criminalità è possibile solo se si ha un sogno a cui aggrapparsi, da realizzare, per dire fortemente no al ricatto e a una vita senza passioni, fatta di espedienti e illegalità.
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