Il 14 luglio la Giunta Regionale del Lazio ha approvato all'unanimità il Piano Triennale di Azioni Positive destinato alle proprie e ai propri dipendenti.
Chi conosce bene le leggi si chiederà ma che notizia è questa? Ma è una notizia davvero.
E' una notizia perchè finalmente anche la Regione Lazio si è dotata di uno strumento obbligatorio. E la strada, per chi l'ha percorsa, sa che non è stata nè facile nè scontata. E' una notizia, perchè forse consapevoli del fatto che il troppo tempo che il Piano ha atteso per venire alla luce ha fatto sì che i componenti del CUG (Comitato Unico di Garanzia) abbiano prodotto un lavoro eccellente che farà sicuramente sentire gli effetti benefici sull'organizzazione del lavoro, sul benessere organizzativo delle lavoratrici ed i lavoratori della Regione.
E, leggere le motivazioni che hanno portato la Giunta Regionale alla adozione del Piano, da una certa soddisfazione:
" l’Amministrazione deve garantire il rispetto di un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo impegnandosi a rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale e psichica al suo interno; le azioni positive sono misure temporanee e speciali che, in deroga al principio di uguaglianza formale sono mirate a rimuovere gli ostacoli alla piena ed effettiva parità di opportunità tra uomini e donne. Il piano delle Azioni Positive rappresenta un documento programmatico per introdurre azioni positive all’interno del contesto organizzativo e del lavoro". Ed ancora : "il Piano della Performance 2015-2017 approvato con D.G.R. 66/2015 ha indicato il Piano delle Azioni Positive tra i documenti di programmazione nei quali si individuano gli obiettivi dell’Amministrazione".
I temi previsti dal Piano, pur tarati sulla realtà regionale, sono in gran parte comuni ad esperienze simili, dall'attenzione all'analisi organizzativa, alle soluzioni proposte in tema di conciliazione lavoro famiglia, prevenzione delle discriminazioni e del mobbing ecc.
Ma, mi piace segnalare l'aspetto relativo alla "Comunicazione istituzionale e interna non sessista e non discriminante". Il progetto di azione positiva si propone di "perseguire pari opportunità e visibilità delle donne sul piano professionale e istituzionale, anche attraverso l’uso appropriato della lingua; promuovere un linguaggio rispettoso dell’identità di genere, evitando l’uso di termini linguistici derivanti da stereotipi culturali; impegnare l’amministrazione a intraprendere un percorso di revisione del “linguapggio amministrativo” che nel favorire la chiarezza comunicativa valorizzi l’esistenza di entrambi i generi". Tale obiettivo prevede quindi la "revisione e riscrittura in forma non discriminatoria dei testi degli atti amministrativi, della modulistica ufficiale e della carta intestata in uso nell’Amministrazione" I tempi per questa azione sono stati identificati entro la prima metà del 2016. Insomma idee precise e tempi certi.
Buon viaggio, quindi al PAP, della Regione Lazio. L'azione di monitoraggio e controllo ci dirà se dalla parole passeremo ai fatti, come credo tutti, si stiano augurando.
Lascia un Commento