Il Nobel per Malala, il ballottaggio di Dilma Rousseff, la Mogherini Lady Pec con grande consenso, la soldatessa curda Arin Mirkan che si è fatta saltare per non essere preda degli jiadisti, Teresa l'infermiera spagnola che combatte l'ebola etc
Domenica, 12/10/2014 - Prima Pagina Donne 39 (6 - 12 ottobre 2014)
Iniziare dal premio Nobel per la pace a Malala mi sembra una scelta quasi obbligata. E’ una notizia bella e importante di questa settimana. lo è per quello che abbiamo imparato di lei dopo il tentativo nel 2012, fortunatamente andato male, di ucciderla da parte dei Talebani. Per tante/i di noi questa ragazza è divenuta da allora un simbolo su cui riflettere non semplicemente per il coraggio e l’ottimismo,grazie al quale ha superato anche operazioni e cure dolorosissime sostenuta dalle sue idee..
Malala ”predica” da missionaria della cultura: l’istruzione, la scuola per le bambine e i bambini; l’istruzione quindi come ”arma letale” per costruire la pace in eterna competizione con guerra e violenze. Approfondire poi la storia di Malala nel libro che ha scritto evidenzia come sia stato importante nella sua crescita un padre che ha sollecitato e sostenuto, anche affrontando, rischi non da poco, con determinazione il diritto alla cultura, allo studio della bambina, della figlia. Per Malala il padre, ma la famiglia tutta nel suo complesso, ha rappresentato la sua grande forza, e forse oggi che il Sinodo della Chiesa cattolica ha discusso proprio di questo tema della famiglia può rappresentare un esempio non da poco.
Rimanendo lontane dai confini non solo dell’Europa, devo confermare come non si debba mai scordare che la realtà produce molto spesso soluzioni diverse da quanto sembra, forse a uno sguardo superficiale. Questo per dire come in Brasile il duello che sembrava incentrato decisamente tra due donne - la Presidente uscente Dilma Rousseff e l’ambientalista Marina Silva - è stato smentito senza margini di dubbi portando al ballottaggio con Dilma il socialdemocratico Aècio Neves presentato dai giornali prima solo come il terzo incomodo. Ovviamente domenica prossima tifiamo assolutamente perché il ballottaggio sia vinto dalla Presidente uscente alla quale inviamo pur dal nostro piccolo spazio inviamo i nostri auguri. E a proposito del non affidarsi come verità certa e indiscutibile all’informazione vorremmo davvero non credere alle notizie che vengono dalla guerra degli jiadisti per l’affermazione del califfato e che in questo momento nello scontro col popolo curdo ai confini della Turchia vede un punto nodale. E’ lì che qualche giorno fa una donna, una militare curda: Arin Mirkan si è fatta esplodere” portando con se” molti nemici e non, come precisa in più interviste, un’altra donna soldato per fare un'operazione da kamikaze, ma per sfuggire dandosi la morte agli orrori in termini di stupri e violenze di gruppo che l’esercito dell’Isis riserva alle donne che cattura. E a proposito dell’esercito del Cosiddetto califfato “foraggiato “ da giovani europei filtra la notizia di due giovanissime austriache dopo aver raggiunto gli jiadisti, aver vissuto con loro ora ed essere, pare, anche rimaste incinte, chiedono di rientrare in patria perché deluse o forse impaurite. L’Austria - se la notizia è reale - risponde: NO. Chi ha fatto quella scelta rimane fuori dal paese. Avere un'opinione così certa non mi è semplice, condizionata forse da quel valore cristiano che è il perdono e poi anche il recupero di un giovane. Avere idee precise non è semplice, credo varrebbe l’idea di discuterne.
Troppe indecisioni non si può permettere in materia di rapporti fra l’Europa e gli altri paesi del mondo Federica Mogherini, da alcuni giorni è ufficialmente incarica come Lady Pec ovvero ”ministro degli esteri“ della Comunità Europea. Si può essere contenti, mi pare, che al suo insediamento ufficiale abbia ottenuto un vero successo visto che secondo la prassi è stata come gli altri Commissari sottoposta a circa tre ore di interrogazioni da tutti i parlamentari e lei che alla sua prima nomina da parte del Governo Italiano aveva destato dubbi in più paesi ha ottenuto un successo eccezionale; a misurare dagli applausi tributati. Terminati gli applausi i problemi e le scelte dell’Europa per affrontarli sono rilevanti e soprattutto in termini di occupazione e lavoro le decisioni e le linee comuni della Comunità risultano urgenti come abbiamo potuto seguire al vertice europeo a Milano, sul lavoro appunto, e dove ancora una volta la Merkel ha avuto un ruolo determinante anche , pare, nell’ascoltare con rinnovato interesse le ragioni e linee e le scelte di Renzi per l’Italia. Ma dal lavoro alle questioni sanitarie con un particolare riferimento all’ebola che spaventa non solo gli USA ma un Europa che a leggere sul come si sono affrontati sia il caso concreto di Teresa l’infermiera spagnola ad altri casi sospetti, non da un senso di sicurezza sulle scelte da fare come se nonostante la malattia si fosse annunciata già anni fa sia stata sottovalutata e la ricerca non si sia applicata al problema. Comunque mentre scriviamo l’infermiera, che piace ricordare che al di là degli errori si è infettata perché coraggiosamente aiutava i malati e in particolare un missionario, è ancora viva e le auguriamo sinceramente di farcela. A proposito di infermiere affacciandoci all’Italia una notizia davvero terribile è apparsa sulla cronaca: un'infermiera appunto sembrerebbe avere ucciso con un'iniezione alcuni pazienti. Le indagini sono in corso e non ci rimane che augurare che la notizia non sia confermata. Tornando al lavoro e varcando i confini del paese Italia e a quanto gira intorno al problema: la disoccupazione non segna inversioni di tendenze, la riforma del lavoro presentata dal Governo è all’approvazione del Parlamento con lacerazioni pesanti che attraversano il PD in primis; Susanna Camusso per la CGIL annuncia una grande manifestazione contro .. e paventa uno sciopero generale; nel sindacato un'altra dirigente femminile prende le redini e precisamente la nuova segretaria della CISL Anna Maria Furlan. Alcune notizie di violenza non mancano mai e così come sorvolare su la scoperta di quei genitori che hanno lasciato che un uomo 69 abusasse la loro figlia a 11 anni, o di quella madre e figlia uccise dal fidanzato della figlia impiccatosi a sua volta, o della mamma di Vincenzo il ragazzo di 14 anni torturato di fatto perché troppo grasso al quale, se ce la farà, dovrà in prima persona dedicarsi per ridargli la voglia di vivere. Purtroppo la nazionale femminile di volley non è riuscita, vincendo il Brasile, ad assicurarsi la medaglia di bronzo. Vorrei che però gli arrivasse ugualmente l’apprezzamento non solo per la loro bravura indiscutibile ma per la gioia con cui si sono sempre presentate dando l’idea di giocare con allegria. Ci hanno regalato dei bei momenti, testimoniati non a caso da un auditel altissimo. Continueremo a seguirle con gioia. Mentre chiudo questa mia pagina che va spigolando come d’abitudine fra il femminile delle notizie si è saputo della morte a 98 anni di Aurelia, la sorella amatissima di Alberto Sordi. E’ noto come ci sia in piedi un procedimento contro tutti quelli che standole attorno, essendo al suo servizio, hanno cercato di sfruttarla e truffarla. Lei ,ultimamente considerata incapace di intendere e volere, ci auguriamo che non abbia capito fino in fondo quanto accadeva e abbia continuato a pensare che la vita che le aveva garantito Albertone fosse davvero speciale. Impossibile non inviare un sentimento di vicinanza alle donne di Genova che in troppe insieme alle loro famiglie hanno subito danni enormi a causa delle esondazioni che una volta in più hanno stravolto la normalità di vita che per molti non si sa come potrà ripristinarsi. La domanda rimane angosciosa: si poteva evitare che i danni fossero così drammatici nonostante il maltempo ?
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