Prevenzione e interventi multidisciplinari sono le strategie per un futuro in “sicurezza”
Investire in una cultura della prevenzione dei rischi e promuovere condizioni più favorevoli sul posto di lavoro offre vantaggi economici e sociali, soprattutto in un momento storico caratterizzato da una forte crisi economica
Lunedi, 02/11/2015 - Investire in una cultura della prevenzione dei rischi e promuovere condizioni più favorevoli sul posto di lavoro offre vantaggi economici e sociali, soprattutto in un momento storico caratterizzato da una forte crisi economica, inoltre favorisce una riduzione del numero di incidenti connessi al lavoro e un aumento del benessere collettivo.
Da un lato, il lavoratore si è aggrappato alla cultura garantistica del posto di lavoro senza maturare la consapevolezza che al diritto di tutela della salute corrisponde anche un dovere soggettivo proattivo e partecipativo. Dall’altro, la cultura politico-economica e manageriale, finalizzata alla massimizzazione efficientistica dei profitti, ha spesso finito col considerare la malattia come privazione, onere economico dettato dalla ridotta produttività, perdendo di vista il nesso causale originario tra malattia e salute.
L’attivo coinvolgimento dei datori di lavoro e dei lavoratori risulta essenziale per l’elaborazione di politiche e programmi nazionali per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Le parti datoriali hanno il dovere di prevenirle adottando misure di protezione e prevenzione mediante la valutazione e il controllo dei rischi sul luogo di lavoro. Dirigenti, supervisori, professionisti della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, lavoratori, rappresentanti per la salute e la sicurezza e sindacati svolgono un ruolo importante, mediante il dialogo sociale e la partecipazione. Anche l’integrazione delle clausole su salute e sicurezza sul luogo di lavoro nei contratti collettivi nazionali costituisce un buon metodo per migliorare questi fattori in ambito lavorativo. I lavoratori e le rispettive organizzazioni hanno il diritto di partecipare, a tutti i livelli, alla formulazione, alla supervisione e all’attuazione delle politiche e dei programmi di prevenzione.
Inoltre una strategia capace di promuovere la cultura della prevenzione deve rivolgersi a tutte
le componenti della società e andare oltre il luogo di lavoro e la popolazione attiva. Essa deve
contribuire a creare una cultura generale che unisce tutta l'importanza del caso alla prevenzione
sanitaria e alla prevenzione dei rischi. Tra le azioni proposte nella strategia per implementare un cambiamento culturale sono la formazione e l’informazione. E’ dimostrata l'importanza dell’inserimento di una cultura della prevenzione dei rischi nell'ambito dei programmi di formazione in tutti i livelli del ciclo d'istruzione e in tutti i settori, ivi comprese la formazione professionale, l'università e lo stesso insegnamento della scuola primaria, dal momento che i riflessi condizionati in materia di prevenzione si acquisiscono durante l'infanzia.
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