Perché il Tech Talk “La rivoluzione digitale” non ha relatrici ma solo relatori?
Solo uomini al Tech Talk “La rivoluzione digitale”. La lettera di Noi Rete Donne e la risposta
Mercoledi, 10/02/2021 - Egregi Signori,
Noi Rete Donne da oltre un decennio pone al centro della propria azione il perseguimento della democrazia paritaria. Riteniamo però che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di altri fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica. Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi, ma in alcuni di questi in particolare, la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro di raggiungere i vertici.
Tra le cause che ostacolano la crescita professionale delle donne, esercita un ruolo fondamentale la loro esclusione da molti eventi di rilevo, in particolare convegni come quello da voi organizzato, poiché la loro assenza delegittima il loro ruolo. Infatti abbiamo recentemente preso visione della locandina del Tech Talk “La rivoluzione digitale” da voi organizzato e abbiamo constatato che, purtroppo, tutti i relatori appartengono al genere maschile.
Siamo certe che l’assenza di relatrici non sia stata una scelta dovuta all’errato presupposto che non vi sia nel panorama italiano della comunicazione neppure una donna competente a trattare gli argomenti dell’incontro, così come siamo certe che la presenza di relatrici avrebbe potuto offrire nuovi sguardi sul tema. La declinazione esclusivamente al maschile dei relatori implica una pericolosa rimozione di genere e offre una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale del nostro Paese e del mondo accademico, giuridico, scientifico.
Noi Rete Donne invita pertanto gli organizzatori e gli enti che sponsorizzano il convegno a rimediare all’errore, organizzando un altro incontro in cui ospitare anche relatrici a parlarne. Siamo certe che vi sia più di una donna competente sull’argomento della digitalizzazione nella comunicazione.
Noi Rete Donne auspica che in futuro non si organizzino mai più convegni così disequilibrati e, nel caso accadesse, sarebbe opportuno che i relatori prendano in considerazione la possibilità di declinare l’invito o di ritirare la propria partecipazione.
Cordiali saluti.
Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Gianna Martinengo, Donatella Caione, Sabrina Cicin, Laura Onofri
Grazie del messaggio al quale mi preme rispondere con solerzia, anche a nome di tutte le donne che collaborano con Comunicare Digitale.
Nel Tech Talk “Rivoluzione dei Media” non vi è nessun errore. Non vi sono ostacoli, non vi è nessuna negazione alla presenza delle donne e, se mi è permesso, c’è un inciampo da parte vostra, come è accaduto ancora su questa puntata da altre donne, alle quali è stata fornita la spiegazione che vado ad illustrarvi e si sono pienamente ricredute.
Per la puntata citata, sono state invitate 4 donne: Irene P., Claudia A., Valeria Q ed Elena C. (per motivi di privacy riteniamo che sia giusto osservare le direttive del GDPR, ma fanno parte di primarie aziende alla stregua di Rai, Sky, Mediaset, Viacom e Discovery).
Gli inviti sono stati molto apprezzati, ma declinati perché impegni sopraggiunti o perché l’ufficio stampa, guidato spesso da donne come Chiara GP o Francesca B, non ha dato l’assenso alla partecipazione. Anche su Twitter, sul profilo di Comunicare Digitale, si fa menzione di questo ed è agli atti.
Nella stessa trasmissione, è stato letto integralmente un messaggio con identico tono, abbiamo gentilmente risposto ed abbiamo illustrato le motivazioni che hanno portato alla composizione del panel degli speakers.
Tenete conto che il sottoscritto nel 2013 nel prestigioso Forum Europeo Digitale organizzò un panel dal titolo “The Content is Queen” con 6 straordinarie donne, a conferma che l’attenzione sul tema ci è sempre stata ed è confermata dal fatto pratico che da oltre 20 anni, collaborano prevalentemente donne, offrendo loro opportunità, rispetto e grande attenzione.
Addolora che ci sia una valutazione approssimativa del lavoro di una squadra che crede nel lavoro paritario delle persone, che stimola l’industria in un momento particolarmente difficile e che offre posti di lavoro a donne di qualità, che vi leggono in copia.
Molto onestamente, avrei preferito un confronto più sereno e collaborativo, perché “giudicare” senza conoscere chi lavora sempre per le donne, è un boccone amaro da mandare giù.
Sarà mia premura, anche come conduttore del Tech Talk, anche come Direttore di una rete nazionale che tre giorni fa ha intervistato Elena Ps di EC, primaria azienda di blockchain italiana, tornare a chiarire durante la prossima puntata tale aspetto, perché tale “offesa” non si ripeti.
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