Martedi, 16/11/2010 - Il 10 novembre è uscito il rapporto “”La divisione dei ruoli nelle coppie” nell'’anno 2008-2009”, curato dall'’ISTAT. È la terza edizione dell'’indagine multiscopo sull'’uso del tempo che l’'Istituto realizza intervistando un campione significativo di soggetti che si impegnano a registrare dei veri e propri diari dell'’utilizzo temporale della propria giornata.
I risultati della ricerca sono stati lanciati da tutte le agenzie, e possono essere riassunti, seppure con piccoli cambiamenti: resta a carico delle donne il 77% del tempo destinato dalla coppia al lavoro domestico in senso stretto, percentuale che sale all’'89,7% se non lavora.
Ma l'’analisi, che sarebbe interessante vedere in forma completa e non solo nel report riassuntivo di 13 pagine, permette di rilevare alcuni – tra i tanti spunti interessanti:
appare significativa la riduzione del tempo di lavoro familiare delle donne, soprattutto se occupate, caratterizzate da un calo del tempo dedicato al lavoro domestico e da un incremento del tempo di cura dei figli da parte delle madri;
aumenta il tempo dedicato al lavoro retribuito fra le madri (+ 17’) e al contempo cala il lavoro domestico;
diminuisce soprattutto per le donne che lavorano e che hanno titolo di studio più alto e a nord;
nelle attività domestiche il contributo maschile appare selettivo: fare la spesa, cura dei figli, lavori di manutenzione. Non si occupano né del lavaggio né dello stiro dei panni di casa;
negli ultimi sei anni i cambiamenti nei tempi del lavoro familiare si sono concentrati nelle coppie in cui la donna è occupata e con figli, ovvero nelle situazioni in cui l’onerosità del carico di lavoro complessivo che ricade sulle donne impone a queste una riorganizzazione dei tempi di vita. anche in queste situazioni i mutamenti dei comportamenti maschili restano lenti e limitati;
il tempo libero diminuisce per tutti (donne e uomini);
aumenta il tempo per gli spostamenti.
Sarebbe molto bello verificare anche l’'uso del tempo nelle persone single con o senza figli. Dato che probabilmente viene rilevato, ma che al momento non viene riportato nel report pubblicato.
Probabilmente di questo passo altri 20 anni o più saranno necessari affinché donne e uomini condividano le incombenze domestiche, così come condividono lo shopping. Ma sembra interessante sottolineare come, nei territori con più alto tasso di occupazione femminile – soprattutto con titoli di studio alti, una lenta condivisione avviene.
La partecipazione al mercato del lavoro delle donne offre dunque un'’opportunità in più: quella di modificare (seppur lentamente) i comportamenti all’'interno delle coppie. Al contrario, la diminuzione della presenza femminile nel mercato del lavoro rischia di rappresentare un ritorno indietro nella condivisione del lavoro domestico.
Per il lavare e lo stirare, dovremo poi fare un discorso a parte!
Per approfondimenti: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20101110_00/
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