Lunedi, 25/08/2014 - “Non possiamo smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del padrone”. La frase è di Audre Lorde, poeta e femminista Usa, e riassume il senso della ricerca che in molte alcune femministe, (e anche alcuni uomini) provano a tradurre in pratiche politiche: usare la violenza, anche quando si pensa (e di fatto è vero) di stare dalla parte giusta non cambia davvero l’ordine delle cose, né aiuta a costruire orizzonti diversi da quelli nei quali ci si trova, subendo la sopraffazione del dominio. Ovviamente non è facile: ci vuole grande forza di volontà, collaborazione, studio, consapevolezza, empatia, tempo e pazienza. Certamente un’arma, qualunque essa sia, risolve in fretta un dissidio, e offre a chi la usa un potere straordinario, quello di vita o di morte. E’ la dinamica del dominio, anche se la casacca è quella della rivoluzione. Il cambiamento sociale e la democrazia, se costruite con la violenza, partono già con un malanno dentro, che prima o poi tornerà indietro a chiedere il conto. Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere, scriveva Christa Wolf, ed è in questo spazio di fatica, di incertezza ma anche di grande creatività e possibilità, la vita appunto, che possiamo, donne uomini insieme, costruire relazioni e pratiche diverse da quelle usate nel dominio.
DUE GIORNI PER RAGIONARNE INSIEME.
Prenotazioni e informazioni:
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Monica Lanfranco 347 0883011
Laura Guidetti 333 3444869 monica.lanfranco@gmail.com guidettilaura07@gmail.com
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Chi sono i/le facilitatrici/tori:
Monica Lanfranco
Giornalista, blogger, formatrice su femminismo, nonviolenza,conflitto
Rosangela Pesenti
Couselor, scrittrice, formatrice su femmismo e temi dell’abitare
Alessando Bongarzone
Responsabile provinciale FISTel (Informazione, Spettacolo e Telefonia) CISL
Alberto Zoratti
Cooperante, esperto di economia e ambiente, presidente dell'Ong Fairwatch
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