Noi Rete Donne ai Presidenti delle Regioni che non hanno ancora aggiornato le leggi elettorali
Lettera ai Presidenti delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano
Mercoledi, 27/01/2021 - Ai Presidenti delle Regioni
Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano
Gentilissimi,
in più occasioni già dallo scorso ottobre, vi abbiamo sollecitato ad adeguare la normativa elettorale delle Regioni da voi presiedute alle disposizioni della legge 20/2016, con la conseguente l'introduzione della doppia preferenza di genere nella normativa elettorale, sottolineando l’importanza di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli Regionali, ancor più in questo particolare momento storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro Paese.
Rammentiamo che, nel caso della Regione Puglia, il Governo ha esercitato, dopo aver inviato una diffida, il “potere sostitutivo” previsto dall’art. 120 comma 2 della Costituzione, in considerazione della tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, circostanza integrata dal mancato recepimento nella legislazione elettorale regionale dei principi fondamentali fissati dall’art. 4 della legge 165/2004 così come modificato dalla legge 20/2016.
'Noi Rete donne', che da decenni lavora sul tema della democrazia paritaria, e che ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali, ha, a suo tempo, espresso soddisfazione per questa decisione del Governo poiché l'obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.
L'uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzioni dell'Unione si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative.
La prospettiva della democrazia paritaria concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza.
Ecco perché, per favorire il riequilibrio di genere nelle elezioni regionali, quasi tutte le Regioni hanno adeguato il proprio sistema elettorale introducendo la doppia preferenza di genere, così com'è stato fatto dal legislatore nazionale nella normativa elettorale degli Enti locali e nella normativa delle elezioni europee ( in tal ultimo caso introducendo la tripla preferenza di genere).
Solo le Regioni da voi rappresentate, invece, non hanno sentito la necessità e l’urgenza di modificare la legge elettorale per garantire una maggiore presenza femminile ( genere oggi meno rappresentato) nei loro Consigli Regionali.
Vi chiediamo, pertanto, di modificare responsabilmente la legge elettorale della Regione da voi rappresentata, introducendo la doppia preferenza di genere, in ossequio alla normativa costituzionale, europea e nazionale.
Per NOI RETE DONNE
Marisa Rodano, Daniela Carlà, Paola Catania, Laura Onofri, Antonella Ida Roselli
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