Lunedi, 15/01/2018 - Alcune ricette e ricordi delle detenute del nostro laboratorio, prima e dopo Natale 2017.
Abbiamo raccolto i loro testi e li pubblichiamo di seguito.
Le polpette di melanzane di nonna raccontano storie, ricordi e tradizioni Sabrina. Memoria di un percorso articolato per allietare non solo il palato ma anche lo spirito.
Confesso di essermi cimentata spesso nel riprodurre tutta la prelibatezza di questo piatto, ma il confronto con la nonna è sempre volto a mio sfavore.
Le polpette che preparavo io erano buone, ma quelle di nonna custodivano un qualcosa che le rendeva uniche e tutta la mia famiglia era unanime e concorde nello stabilire e ribadire il primato che lei deteneva.
Ero certa che l’ottima riuscita fosse da attribuire al rito della preparazione, tale da richiedere una quantità di tempo molto lungo per ottimizzare il risultato finale.
Occorreva infatti una intera notte per asciugare le fette di melanzana messe sotto pressione in un contenitore e, adeguatamente salate, erano pronte per la bollitura al mattino seguente, liberate dal loro umore e dall’eccesso di liquido.
Il procedimento prevedeva, dopo aver raffreddato la polpa, un’integrazione con del pane raffermo precedentemente fatto rinvenire nell’acqua, a cui venivano aggiunti pezzettini di provolone, aglio, prezzemolo e una pioggia di parmigiano.
Ingredienti semplici che ben amalgamati tra loro producevano una delizia portentosa.
Il composto ottenuto veniva poi diviso in una serie di palline che, ovalizzate con l’abilità di mani esperte nell’arte della cucina, venivano tuffate in olio bollente dove rinvenivano con tutto il loro profumo presentandosi con una fragrante crosticina dal cuore tenero.
Le prime polpette emerse erano destinate ai famelici assaggi stuzzicati dall’aspettativa del gusto che era gratificato pienamente da quei piccoli morsi di felicità.
La vigilia di Natale in Polonia Danuta. La nostra tradizione prevede 12 pietanze, tra cui: zuppa con funghi e pasta; papavero bollito con pasta, miele e noci; frutta secca bollita con fagioli; pesce panato con patate; pane dolce con miele; cavolo con piselli bolliti.
Il tutto accompagnato da una calda atmosfera data da un grande albero decorato, da un grande tavolo e una tovaglia bianca appoggiata sopra un po’ di fieno. La famiglia si riunisce a tavola e comincia a mangiare al primo bagliore delle stelle lasciando sempre un piatto in più per un ospite improvviso.
Quei bellissimi Natali di amore e serenità Anna Maria. Se devo descrivere il momento più bello della famiglia, mi viene in mente una bella tavola imbandita , tanti colori, sapori e odori e andando indietro nel tempo i ricordi vanno alla mia fanciullezza. La nostra grande casa con tutti noi bambini e mamma che amore tanto tanto, e ingredienti pochi e poveri ci preparava i suoi magnifici frascatelli, fatti con acqua e farina in un brodo fatto di tutte le verdure, che il suo piccolo orto da lei curato ci regalava in quel periodo e i rigagli del pollo, perché il pollo vero, minuziosamente tagliato e cotto nel forno a legna con tante patate era per il pranzo della domenica, insieme con le mie zie che ci venivano a trovare portandoci l’occorrente per un buon primo piatto, di solito fettuccine all’uovo o lasagne con un bel vassoio di diplomatici, uguali per tutti altrimenti era una guerra tra noi bambini, fratelli e cugini!!
Ora in questo difficile e troppo lungo periodo di detenzione, e soprattutto nel periodo natalizio, riaffiorano alla mente i bellissimi Natali passati da moglie, mamma e nonna; i giorni felici insieme a mio marito e mia figlia bambina nel preparare per lei il bellissimo albero di Natale, che diventava sempre più bello e più grande come la nostra bambina; la gioia si mischiava ai profumi della cucina per preparare il cenone, che andava dal profumo di salmone per le tartine a quello dei fritti di broccoli e carciofi per passare poi al pesce fritto e arrostito per poi continuare con i dolci: torroni, panettoni e pandoro. Indimenticabile il profumo di mandarini e arance. Insomma i Natali benessere, felicità e tanto immenso amore che vorrei poter riprovare prima possibile, con mia figlia e i miei tre splendidi nipoti Tiziano, Simone e Marzia e con il mio fantastico pronipote Diego. Risentire gli stessi rumori, sapori, colori, profumi e unirli in un solo grande cuore pieno di serenità e amore, cosicché anche le persone a noi care, che amiamo e che ci hanno amate, lo possano sentire!! In cielo, questo è il mio augurio per un felice Natale quando Dio vorrà farcelo riprovare.
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