Salute BeneComune - Si nasce perché donna lo vuole e ne è competente. Competente in tutto il percorso della nascita....
Michele Grandolfo Sabato, 27/02/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2016
Si nasce perché donna lo vuole e ne è competente. Competente in tutto il percorso della nascita. Competenza potenziale, oggi, in seguito a un processo sviluppatosi nella seconda metà del secolo scorso di invasione delle tecnologie mediche, utili anche come salvavita solo in rari casi (vedi, per esempio, il taglio cesareo; le ecografie, la posizione litotomica, l’induzione del travaglio, la criminale manovra di kristeller, l’episiotomia, il clampaggio del cordone prima che smetta di pulsare; l’allontanamento della persona che nasce impedendo il contatto prolungato pelle-pelle e l’attacco precoce al seno, la sistematica e subdola azione di promozione del latte artificiale; lo svezzamento precoce per di più con prodotti che nessuna persona con raziocinio mangerebbe). L’imposizione del luogo del parto nel posto più pericoloso, l’ospedale, dove ci si dovrebbe andare solo nei casi in cui l’emergenza ostetrica lo richiederebbe. Non adatto per una nascita rispettata, come dovrebbe essere secondo il buon senso, se si conosce il processo della nascita, e le raccomandazioni internazionali (NICE, OMS).
Per di più in Italia, grazie all’esperienza geniale del movimento delle donne, sono stati istituiti servizi di base per la promozione della salute innovativi nello scenario internazionale, i consultori familiari, che dovrebbero essere nel percorso nascita i capisaldi dell’assistenza, viste le competenze professionali che ne dovrebbero costituire l’organico con la figura pivotale dell’ostetrica. Solo una politica cialtrona, indirizzata da cosiddette società scientifiche cialtrone, ha potuto operare in termini disvalorizzazione di tali servizi, nonostante le leggi, il POMI.
L’assistenza al percorso nascita ha ragione di esistere se è in grado di far emergere, valorizzare, promuovere, sostenere e proteggere le competenze delle mamme e delle persone che nascono, da una parte, dall’altra deve essere in grado di riconoscere il rischio di emergenza ostetrica per richiedere l’affiancamento degli esperti di patologia con i modi e nei luoghi raccomandati dalle evidenze scientifiche disponibili. Affiancamento e non sostituzione perché in caso di patologia è più facile la tendenza a delegare, mentre è ancora più importantevalorizzare le competenze delle donne e delle persone che nascono. La figura professionale competente per tutto il percorso nascita è l’ostetrica, potendo contare sull’integrazione in rete con le altre professionalità e servizi quando necessario. La propria casa, le case di maternità, gestite in autonomia da ostetriche, prossime o indipendenti dai centri nascita ospedalieri e questi ultimi sono i luoghi del parto, con la dominanza dei primi tre e gli ultimi, più rari,con numerosità di norma superiore a mille nascite. L’ostetrica e il consultorio familiare per l’assistenza in tutto il percorso. A quando le linee guida sull’intrapartum e il puerperio? I gruppi organizzati di mamme, in rete, e i collegi delle ostetriche pretendano che il Piano Nazionale Linee Guida provveda urgentemente.
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