Login Registrati
Miuccia Prada e Donatella Versace: due storie e differenti stili che delineano un futuro

Miuccia Prada e Donatella Versace: due storie e differenti stili che delineano un futuro

Il gruppo Prada acquista Versace e Donatella rimane Chief Brand Ambassador: due donne simbolo della capacità dell'imprenditoria italiana di affermarsi nel mondo

Martedi, 15/04/2025 - Il femminile di giornata. cinquantaquattro / Miuccia Prada e Donatella Versace: due storie, un futuro
Prada compra Versace per 1,25 miliardi dall’americana Capri Holdings, facendola ”tornare“ in Italia e dandosi una dimensione industriale di tutto rispetto nel panorama internazionale della moda.
La notizia, “sussurrata” già qualche settimana fa dai giornali, arriva in prima pagina alla vigilia di Pasqua. La conferma è accompagnata per un verso dallo stupore per un “affare” di tale spessore finanziario, in un periodo di vulnerabilità economica, segnato dalle instabili “politiche“ di Trump e contemporaneamente dalla soddisfazione del ritorno in Italia di un marchio amato come Versace, nonchè per la nuova dimensione che acquisisce Prada, divenendo uno dei gruppi industriali più importanti nel mondo della moda, a livello internazionale; capace così di rappresentare, tra l’altro, una ricchezza stilistica che proprio con la diversità che rappresenta, ne garantisce la straordinarietà.
Diversità che proprio nelle due donne che ne sono animatrici indiscusse racconta una storia d’intelligenza, creatività e coraggio imprenditoriale che fa davvero pensare ad uno sviluppo futuro interessante.
Ricordare allora e raccontare, seppur per accenni, i profili di Miuccia Prada e Donatella Versace può dare consistenza a come guardare con positività al domani.
Miuccia erede di una ditta (Fratelli Prada) nata a Milano all’inizio del '900 che forniva alla borghesia milanese e persino alla Casa Savoia borse da viaggio, bauli, scarpe e altro sempre con alla base cuoio di ottima qualità, venendo poi anche a misurarsi su capi d’abbigliamento adeguati ad una clientela dall’eleganza sobria e quasi invisibile tipica della ricca borghesia.
In un‘evoluzione che non si è mai fermata, Miuccia è con il marito Patrizio Bertelli che vede crescere il marchio Prada. Ma per Miuccia i primi anni '90 significano, da protagonista, un evento che fa la differenza per il gruppo. Nasce infatti Miu Miu, il “suo” marchio, che non a caso è l’elaborazione di un nomignolo con cui lei veniva chiamata da bambina. Per Miuccia quel marchio, col suo stile originale, deve rappresentare una donna consapevole, emancipata e ribelle, irriverente, simpatica, controcorrente ma leggera al tempo stesso e tanto d’altro. Con Miu Miu, Miuccia ”disegna“ una femminilità ricercata che interagisce con le proprie contradizioni nella società contemporanea e rapidamente, arrivato ad un enorme successo, diviene un marchio a sè che fa parte del gruppo Prada, contribuendo a rafforzarlo notevolmente e aprendo a una politica che considera le diversità stilistiche, che si confrontano e convivono, una delle caratteristiche di Prada. Ed è proprio questa la filosofia imprenditoriale che ha portato all’acquisizione di Versace.
Il 15 luglio 1997 a Miami Gianni Versace venne ucciso, è al colmo del successo che vedeva sfilare per lui l’immagine di donne di un’eleganza aggressiva e sfavillante. Non a caso amava spiegare come i suoi abiti dovessero evocare i sentimenti forti e seduttivi evocati dalla figura mitologica della medusa che, non a caso, di Versace divenne il simbolo. Una scelta forse anche nel ricordo della sua origine, calabrese, mediterranea che lo legava alla storia e mitologia greca. A prendere in mano il marchio Versace è la sorella Donatella, che incarna e testimonia lo stile di suo fratello Gianni dandogli continuità e ulteriore successo. E’ lei, in qualche modo, che diviene “la medusa” di cui Gianna parlava e incanta, attrae, continua e rafforza lo stile della maison, non permettendo che ne venga indebolito il fascino, l’interesse stilistico e il successo. Donatella è ovunque con i suoi modelli aggressivi e impossibili da non vedere, mentre il suo stile di comunicazione, in sintonia con quello di Miuccia Prada, la vede lasciar parlare il suo lavoro le sue sfilate.
Per entrambe sono rare le interviste e le dichiarazioni. Per Donatella è tanto vero, mi sembra, che mentre la sua immagine, e il suo impegno di successo da vera ambasciatrice dello stile Versace si evolve e continua a conquistare, distrae persino dall’accorgersi che ad un certo punto il marchio non è più italiano. Presumibili difficoltà economiche portano alla vendita dello stesso.
Eccoci all’oggi, dunque, a una complessa e importante operazione industriale ma anche a qualcosa di più se è vero che con l’acquisto di Versace da parte di Prada in Italia torna in evidenza un gruppo che per la sua entità ha un peso di enorme importanza nella moda e non solo.
Interessa molto sottolineare che, come ha detto Bertelli, Prada è proprio Versace che voleva acquisire, e non un qualsiasi marchio, forti del fatto che Donatella rimarrà Chief Brand Ambassador, ovvero testimone e promoter dello stile e immagine che lo racconta e lo promuove. Donatella rappresenta quindi una garanzia che viene sottolineata, nonostante ci vorranno - come viene precisato - ancora alcuni mesi per definire tutti i particolari dell’acquisizione, dei ruoli, dei progetti e altro.
Affascinanti e di estremo interesse rimangono alcune osservazioni raccolte, partendo dalla sottolineatura della enorme diversità degli stili di abbigliamento e personalità femminili proposti rispettivamente dai marchi Prada e Miu Miu a cui si affianca Versace. Evidentemente è proprio in questa originalità e differenziazione di stili che si ritrova la filosofia, vincente, del gruppo che tiene insieme e al tempo stesso garantisce l’autonomia di ogni stile. La sua identità si riconosce nella pluralità delle espressioni, interpretazioni della moda e non nella cancellazione e omologazione delle diversità. Una bella impresa dunque in cui due donne seppur in modo ancora diverso portano con la loro storia un contributo da protagoniste che fa pensare ad un futuro in cui torneremo a leggere di loro e dei loro successi personali e di gruppo.
Paola Ortensi

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®