Lunedi, 09/08/2021 - In Italia sono due per il momento le regioni che hanno previsto il gender procurement negli appalti pubblici: dopo il Lazio, anche la Puglia
La maggiore parità di genere nelle imprese corrisponde a più punti negli appalti: si riconosce un criterio di premialità.
Tale criterio è stato introdotto anche, a livello nazionale, negli appalti per le risorse del Recovery plan. Una innovazione decisiva, che non costituisce oggetto di interesse solo per gli addetti ai lavori, che pure sul tema dovrebbero esercitarsi con maggiore consapevolezza. Noi Rete Donne continuerà a fornire il proprio contributo. Il gender procurement costituisce infatti un veicolo irrinunciabile per saldare la promozione del riequilibrio di genere con la maggiore trasparenza nell 'allocazione delle risorse, i progressi effettivi nella parità con l'efficacia nella gestione degli appalti, l'impegno per la valorizzazione degli aspetti qualitativi dell'offerta con lefficienza economica. A una condizione: occorre superare la frammentarietà e la temporaneità della previsione, operando per inserirla a regime nel sistema, attraverso l'esplicito riferimento nel codice degli appalti, che già considera elemento valutabile la reputazione dell'impresa. Il riequilibrio di genere e il riconoscimento concreto della parità sono un elemento costitutivo della reputazione. Non si tratta di appesantire il sistema con ulteriori procedure integrando i prerequisiti oggettivi, ma di far leva, al contrario, sugli aspetti qualitativi, valutando così anche il dispiegarsi dell'equilibrio di genere nell'organizzazione dell'impresa e che nell'offerta si materializza. Siamo nella direzione giusta, confortati dalla compatibilità con la disciplina della concorrenza nel diritto comunitario e con recenti orientamenti giurisprudenziali.
Il Consiglio dei Ministri del 30 giugno, nell'approvare il disegnodi legge di delega al Governo in materia di contratti pubblici, ha stabilito l'inserimento nei bandi di gara clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell'offerta al fine di promuovere, tra gli altri obiettivi contemplati, anche le pari opportunità di genere. E' il contesto nel quale collocare il gender procurement . articolo di Daniela Carlà pubblicato il 3 agosto 2021 in La Nazione
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