come l’illustrazione e il fumetto possano essere strumento di ribellione e di affermazione dei diritti delle donne in tanti Paesi in cui ancora non sono riconosciuti
Venerdi, 15/11/2024 - Kalimatuna: le nostre parole di libertà – ovverosia come l’illustrazione e il fumetto possano essere strumento di ribellione e di affermazione dei diritti delle donne in tanti Paesi in cui ancora non sono riconosciuti: era questo il titolo di una delle mostre allestite nel Palazzo Ducale in occasione del recente Lucca24 Comics&Games, The Butterfly Effect.
La mostra, curata da Veruska Motta e Annalisa Quilici intendeva far riflettere il visitatore sulle possibilità visive e testuali offerte dalla Nona Arte da tre artiste: una di origini tunisine – Takoua Ben Mohamed, una marocchina – Zainab Fasiki e una egiziana – Deena Mohamed, attiviste oltre che artiste che con ironia cercano di amplificare il messaggio legato alle libertà femminili nel mondo islamico, con un allestimento di notevole impatto visivo ed emotivo.
“Se non ci sono le parole per nominare i tabù, cioè le parti del corpo legate alla sfera sessuale nella lingua marocchina – il darija – come possiamo romperli? Chiede provocatoriamente nelle sue tavole Zainab Fasiki e spiega che “non esiste nessun termine per descrivere gli organi genitali in modo obiettivo, perché non abbiamo parole adeguate in darija per parlare di sessualità” e allora il percorso della mostra con i fumetti e i disegni delle tre attiviste, diventa un percorso in cui si riflette sulle scelte da loro fatte, sulla loro volontà di dare voce ad un universo femminile nascosto, represso, maltrattato, troppo frequentemente ignorato.
Scelte che si concretizzano nell’incontrare i ragazzi delle scuole credendo nel dialogo, come Takoua Ben Mohamed, o nel creare la coraggiosa eroina musulmana Qahera di Deena Mohamed, in lotta contro la misoginia e l’islamofobia o combattendo contro i tabù sessuali come Zainab Fasiki, fondatrice del Collettivo Artistico e premiata da Amnesty International.
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