Famiglia, sentiamo l'avvocata - L'impatto dei social nella vita coniugale e nella famiglia
Napolitani Simona Lunedi, 17/10/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2016
Internet, cellulari, comunicazioni a mezzo messaggi, meglio noti come sms, mails, invio di fotografie con i cellulari.
Insomma, un mondo nuovo che è entrato nella nostra quotidianità che ci aiuta in una parte importante della nostra vita: la possibilità di parlare con l’altro.
Molti partners si accorgono di essere traditi perché, per caso o per indagini mirate, leggono messaggi di amanti sui cellulari del coniuge; donne che scoprono figli che i propri mariti hanno avuto da altre donne, nel corso del matrimonio, tramite fotografie rinvenute sul telefonino o su internet, padri che scoprono aspetti più o meno privati dei figli attraverso notizie postate su Facebook.
O ancora: frequentazione padri /figli residenti in luoghi diversi e lontani tra loro, disposte dal Giudice tramite Skipe.
Siamo pronti rispetto a questa velocissima rivoluzione che ha colpito la nostra vita e che coinvolge tutte le famiglie?
Credo che il lato più pericoloso di questo nuovo modo di vivere sia quello di averci fornito una comunicazione virtuale, privandoci di quella verbale che dovrebbe aiutare i coniugi a parlare. I mariti o le mogli insoddisfatti fuggono i problemi di coppia aggrappandosi al cellulare, illudendosi di gratificarsi con messaggi del tipo “mi manchi”, “ti amo” o cose del genere, inviati dall’amante di turno.
Ci vorrebbe una diversa maturità, una diversa consapevolezza, sapere che la routine matrimoniale, a volte monotona, andrebbe arricchita con la propria interiorità, con la voglia di reinventarsi, di portare sempre nuova linfa nella dimensione di coppia. Oppure decidere di separarsi, perché ci si rende conto che il rapporto coniugale si è esaurito, ma affrontando la crisi con l'altro partner. Non è con la fuga, ancor meno se virtuale, che si risolvono i problemi.
Un accenno anche ai siti hard o alle chat che molti mariti intrattengono con donne di cui si conosce una sola immagine telematica.
Siamo davvero caduti in un mondo pericoloso, che se non gestito con un’educazione mirata e ben regolamentata cambierà l’assetto dei rapporti interpersonali.
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