Ecoistituto ReGe, WWF Genova, Famiglie senz’auto, Mobìge, Associazione trasporto e ambiente e Klimanetzwerk Emmen hanno vissuto 'in diretta' le caratteristiche del trasporto pubblico elvetico
In primo luogo l’obiettivo molto evidente è semplice: togliere le auto dalle strade. Lo hanno fatto togliendo i parcheggi che all’inizio venivano sostituiti con parcheggi sotterranei. Ora, semplicemente, tolgono i parcheggi. E rendono ed hanno reso efficientissimo il sistema di trasporto pubblico. Come? In primo luogo attraverso l’armonizzazione anche delle tariffe. Con un solo biglietto puoi salire su qualsiasi mezzo dall’eurocity al tram, al treno tram, traghetto, funivia ecc. Poi ancora l’armonizzazione degli orari: le 250 imprese dei trasporti che operano nel territorio sono state obbligate ad un coordinamento sia in termini di orari che di uniformazione dell’informazione al pubblico. Ad ogni fermata, anche la più sperduta, una macchina eroga i biglietti per tutta la Svizzera, gli abbonamenti, i biglietti giornalieri, gli sconti. In pochissimi minuti è possibile acquistare un abbonamento.
Un altro segreto (si fa per dire) dell’efficienza del sistema di trasporto nelle città riguarda il fatto che il mezzo pubblico su strada non solo ha corsia preferenziale, ma i tram su rotaia godono di un sistema semaforico che consente al mezzi di non fermarsi mai, se non per le soste programmate. Dove non vi è abbastanza spazio il tram circola in commistione con il traffico privato. Lo abbiamo provato sulla linea 6 di Zurigo. E non solo i tram hanno un sistema di semafori preferenziali, ma anche praticamente tutte le linee bus ( anche quelle extraurbane.) I tram sono lunghi 42,86 m. alti 3,6 e larghi 2,4.hanno 91 posti a sedere e 188 in piedi.
Abbiamo sperimentato il treno-tram che parte tram e diviene treno , poi ritorna tram e entra nei quartieri della città. Supera tranquillamente anche pendenze elevate, affronta con affidabilità curve impegnative. Lo abbiamo sperimentato il treno-tram: ci siamo seduti alle estremità su comodi salottini, realizzati appositamente per ammirare il panorama. Abbiamo ammirato gli edifici del Politecnico di Zurigo, l’ospedale universitario. Tutti pagano il biglietto: l’evasione va dal 2 al 5%. SwissePass Alliance il cui Presidente è Helmut Eichhorn, raccoglie più di 250 imprese di trasporto e 20 comunità tariffarie ed ha come obiettivo l’orario armonizzato, organizzazione comune, armonizzazione dei prezzi, l’accesso semplice al trasporto pubblico. Ci hanno presentato la strategia al 2035 che ha come obiettivo la semplificazione del sistema tariffario a misura del cliente, il rafforzamento della consapevolezza ambientale, la digitalizzazione dell’accesso, la promozione della innovazione della distribuzione, la standardizzazione dell’informazione al cliente.
Quando si realizza un intervento edilizio, prima si progetta e realizza la rete tranviaria che, in pochissimo tempo e in sede propria raggiunge il centro città, poi si edifica. I quartieri senza auto che abbiamo visitato a Lucerna e a Zurigo sono collegati in modo sistemico. Abbiamo camminato in tranquillità nei quartieri 20 e 30, con belle aree sosta/incontri.
Dal cuore del centro storico ad esempio di Lucerna si raggiungono quartieri residenziali senz’auto, in tempi rapidissimi. Hanno spazi condivisi, spazi per bambini. La metà delle famiglie di Zurigo non possiede auto. L’84% del bilancio dei trasporti zurighesi viene coperto dagli introiti dei biglietti.
Oltre ai quartieri senz’auto abbiamo visitato un’area scolastica (si presenta come un piccolo campus universitario) cui si accede attraverso un vialetto pedonale. I bambini vanno a scuola da soli in sicurezza. La scuola informa, attivamente, che i bambini dovrebbero raggiungere l’asilo e la scuola non accompagnati, senza i genitori, per motivi pedagogici, per diventare autonomi Li vediamo arrivare in bicicletta o a piedi. Vengono educati ad essere autonomi In ogni edificio scolastico sin dalla primaria vi è mensa, palestra, una biblioteca scolastica, l’aula di musica, un’aula dedicata al lavoro manuale dove imparano a stirare e cucinare, l’aula di falegnameria. Si tratta di un approccio educativo anche molto pratico. L’educazione motoria è obbligatoria ( 1 ora all’aperto e due ore in palestra), così come obbligatoria e’ l’educazione musicale. I bambini, a scuola, in pausa, devono uscire dall’edificio e fare la merenda all’aperto. La polizia, la scuola e il comitato dei genitori informano attivamente che accompagnare i bambini a scuola è antieducativo e pericoloso e non viene ben visto.
Mi ha colpito che i bambini ( ma anche i dirigenti in ufficio) , si tolgono le scarpe e si mettono in ciabatte. E’ un obbligo, prima di entrare in classe, per ragioni di pulizia e salute E c’è un altro aspetto che mi ha molto colpito molto : mentre un dirigente dei trasporti stava parlando ho pensato di aver capito male. No avevo capito benissimo. Le persone che gestiscono l’efficientissima sala controllo ed anche i dirigenti sono anche conduttori di tram. Mentre seguivamo la nostra riunione, in modo scenografico si è aperta una tenda e dietro di noi e’ apparsa la sala controllo di tutti i trasporti in Svizzera. Interessantissime le relazioni dei responsabili VBZ Zurigo Oliver Tabbert e Mario Schmid. Se chi controlla o dirige svolge anche la funzione di conduttore di tram conosce i problemi e sa come affrontarli. A me è venuto in mente il bellissimo progetto di Lorenzo BagnacaniAma’s got talent progetto che valorizzava i giovani e le competenze in Ama: da spazzini ragazzi, che si erano laureati in ingegneria studiando di notte, potevano entrare a far parte dei sistemi gestionali.
Ho sempre molto ammirato la vicina Svizzera per la bellezza delle montagne, le vallate verdi, la puntualità e pulizia dei treni. Mentre attendiamo ad una fermata una coincidenza che arriva in perfetto orario , Giovanna mi invia un articolo apparso su Il Secolo di quel giorno dal titolo ‘ Roma-Genova. Il treno dei paradossi parte in anticipo(50 m.) lasciando a piedi tantissimi utenti che hanno perso il treno; la giustificazione: era l’unico modo per non arrivare in ritardo.
La gestione dei trasporti e’ attenta ad una politica di genere. Quando c’è ne andiamo per il rientro, saliamo su di un treno che da Berna va a Zurigo e capitiamo nell’area destinata ai bambini: carrozze colorate, giochi, lo scivolo, la biblioteca per bambini( c’è anche sui tram).
Una bimba piccola mi guarda soddisfatta, il suo papà mi sorride mentre fotografo. Ti verrebbe da pensare che basta poco per soddisfare l’utenza. In realtà ci vuole tanto, ma soprattutto ci vuole una visione strategica e sembrerebbe strano, ma per avere un treno che parta ed arrivi puntuale e sia pulito, bisogna partire dalla scuola primaria, perché è lì che si formano cittadine e cittadini che vengono educati a perseguire il bene comune. La doccia fredda arriva subito a Milano: potremmo prendere un treno che ci consente di essere a casa almeno un’ora e mezza prima. Ma pur essendo lo stesso intercity notte( stesso biglietto stesso prezzo) non ce lo consentono. Dobbiamo attendere più di un’ora in piedi. Quando finalmente saliamo sul nostro treno e’ strapieno, i bagni sono già sporchi. Per fortuna il nostro tragitto è breve, ci mette 2 ore e mezza e si limita a dieci minuti di ritardo(in Svizzera saremmo andati a Zurigo, Berna e Lucerna) . Ne parliamo con il capotreno e ci risponde: Siamo in Italia’.
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