Libri - Breve storia del sessismo nel libro di Filippo Maria Battaglia, Stai zitta e va’ in cucina (ed Bollate Boringhieri)
Silvia Vaccaro Lunedi, 13/06/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2016
La politica per le donne non è mai stata un luogo accogliente. Al contrario, dal 1946 in poi, da quando hanno iniziato a muovere i primi passi all’interno delle Istituzioni a seguito della conquista del diritto di voto attivo e passivo, sono state oggetto di insulti e di atteggiamenti sessisti più o meno violenti da parte di parlamentari e uomini di partito, di ogni area politica. Questa breve storia del sessismo l’ha ricostruita un giovane uomo, giornalista, che ha analizzato una gran quantità di documenti, compresi vecchi numeri di NOIDONNE. L’evento da cui parte Filippo Maria Battaglia nel libro 'Stai zitta e va’ in cucina' (ed Bollate Boringhieri) nella narrazione è la Seconda guerra mondiale ed è con poca sorpresa che scopriamo che nemmeno alle partigiane venivano risparmiate le offese. Per molti militanti le donne potevano, sì, sostenere la lotta ma era opportuno che non fossero in prima fila e che non ricoprissero ruoli di rilievo. Carla Capponi, gappista e medaglia d’oro della Resistenza, racconta nella sua autobiografia che era l’unica della sua brigata a non possedere un’arma – perché in quanto donna non le spettava – e che per procurarsela dovette sfilarla dalla cintura di un fascista. Per molti uomini politici, le donne dovevano (e devono) essere sobrie, castigate, ma la bruttezza, per carità, non può mai essere perdonata. Di contro anche la bellezza non viene considerata un semplice dono della natura bensì un’arma attraverso cui colpire l’avversaria. Nel 1948 la deputata Laura Diaz venne soprannominata la pin-up di Montecitorio e venne ipotizzato che le quarantamila preferenze che le avevano accordato gli elettori fossero dovute alle sue doti fisiche. Oggi lo stesso accade ad altre, belle o meno belle, criticate e talvolta insultate in quanto donne e non per via delle loro idee politiche o del loro operato.
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