Un servizio sociosanitario voluto dalle donne con presidi diffusi nei territori: la storia e il futuro possibile nel progetto sostenuto dall'8xMille della Tavola Valdese
I Consultori, istituiti con la legge 405 nel 1975, frutto di lunghe battaglie del movimento delle donne per una sessualità libera e consapevole, non sono ambulatori ma offrono servizi sociosanitari e hanno il compito di dare “assistenza alla famiglia e alla maternità” attraverso l’accompagnamento psicologico alla genitorialità e alla procreazione responsabile; altro scopo è quello della tutela della salute della donna e della “divulgazione delle informazioni idonee a promuovere e prevenire la gravidanza”. La legge istitutiva affida alle Regioni la gestione e il funzionamento dei Consultori mediante l'emanazione di una normativa specifica, prevedendo anche la possibilità di consentire l'apertura di strutture private, fermo restando che i servizi devono essere erogati in modo totalmente gratuito. È indiscutibile l’importanza per le donne, gli adolescenti, le famiglie dei Consultori, dove operano ginecologi, psicologi, ostetriche o pediatri: luoghi in cui la multidisciplinarità è garantita nella filosofia che ha ispirato la stessa legge e che aveva trovato fondamento nell’idea di offrire alle donne, in modo capillare, gli strumenti per costruire il proprio percorso di empowerment.
Alla luce di una lunga e concreta esperienza maturata con le donne su tutto il territorio nazionale, singole o organizzate nei movimenti, va dunque impostata un’analisi dell’attuale situazione, registrando le esperienze positive accanto ai nuovi bisogni che le giovani generazioni esprimono in tema di maternità, famiglia o sessualità. Si tratta di ambiti molto particolari e delicati in cui la sensibilità e la cultura diffusa sono cambiate assai profondamente, rinnovando la necessità e la validità del tipo di ascolto e di servizi che i Consultori hanno saputo offrire in circa 50 anni di attività preziose e di alto livello professionale. Servizi tanto più importanti dopo la lezione impartita dal Covid, che la società nel suo insieme ha tradotto, quasi unanimemente, nell’importanza di quei servizi di prossimità che possono essere e sempre più diventare, punti di riferimento, soprattutto in fasi particolarmente critiche. Altra particolarità del progetto è il coinvolgimento nelle attività previste - oltre che nell’esame dei percorsi anche storici che hanno portato alla conquista della legge per l’apertura dei Consultori familiari - di una donna in condizioni di fragilità al fine di consentirle un’esperienza umana e formativa spendibile nel mondo del lavoro.
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