Gabriele Greco, una scelta di vita, il mio impegno contro la mafia
Chi ha paura muore ogni giorno… chi non ha paura muore una volta sola … un estratto dal reading Io non ho paura, dedicato agli assassinati dalla mafia, letto dall'attore Gabriele Greco
Il 23 giugno del 1992 a Palermo, nella basilica di San Domenico, Borsellino tenne uno splendido discorso in memoria dell’amico Giovanni Falcone, le cui parole, rievocate oggi, hanno ancora un timbro umano inconfondibile. […] “…Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché non si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per Amore… la sua vita è stata un atto d’amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato. Perché se l’amore è essenzialmente dare, per lui e per coloro che gli sono stati accanto in questa meravigliosa avventura, amare Palermo e la sua gente, ha avuto e ha il significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era ed è possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali, per rendere migliore questa città e la patria cui apparteniamo.” […] “Il coraggio non è la mancanza di patria, ma la consapevolezza che esiste qualcosa di più importante della paura stessa… Chi ha paura muore ogni giorno… chi non ha paura muore una volta sola”… È una delle significative letture del reading Io non ho paura, dedicato a Falcone, Borsellino, Impastato, Livatino, Chinnici, ai morti della strage di Portella delle Ginestre, al sindacalista Placido Rizzotto, al prefetto Dalla Chiesa, alle loro scorte, a Pippo Fava e al suo concetto etico di giornalismo, fatto di verità che impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, sollecita l’attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo, magistralmente scritto e diretto da Giambattista Assanti e interpretato con intensità da Gabriele Greco, accompagnato da alcuni studenti liceali e persone del pubblico. Perché, come ha precisato l’autore: “le storie raccontate non sono storie siciliane, ma storie di Italiani che hanno combattuto la mafia e difeso la democrazia in terra di Sicilia. Si tratta di giornalisti, sindacalisti, uomini politici, imprenditori, magistrati, poliziotti e sacerdoti. Ognuno con la sua storia”.
Abbiamo incontrato Gabriele Greco a Venticano (AV), una delle tappe del reading itinerante. Un compito impegnativo quello che stai portando avanti soprattutto nelle scuole… "Lo faccio volentieri perché ci credo e apprezzo molto il progetto di Giambattista. Ogni volta che leggo quei testi coinvolgenti e vedo come reagiscono i giovani, provo emozione. È importante che i ragazzi ascoltino la testimonianza di queste brutte pagine della nostra storia, perché è a scuola che si formano le coscienze, cosicché sappiano cos’è la legalità e che devono lottare con tutte le loro forze, per creare una società più giusta".
Da cosa deriva il tuo impegno nel sociale?
In primis dalla sensibilità: nella vita bisogna fare delle scelte, che possono essere futili o impegnative: io preferisco spendere il mio tempo dedicandolo a tematiche più profonde. In secondo luogo, dalla casualità, legata all’incontro di molti anni fa con Giambattista. Insieme a lui ho voluto toccare argomenti che fossero in grado di risvegliare le coscienze. È quello che è accaduto anche con l’interpretazione del personaggio di Capri 3, Andrea Concordia, che mi ha consentito di avvicinare associazioni con le quali sto portando avanti battaglie significative, come quella per la lotta alla sclerosi multipla. Faccio infatti parte dell’AISM, della quale sono stato anche testimonial insieme ad altri colleghi, con spot televisivi, e non mi tiro indietro nemmeno sulle questioni delle adozioni. Chi è nato più fortunato di altri, deve fare qualcosa per chi non ha nulla, soprattutto se si tratta di bambini poveri o abbandonati.
Un personaggio televisivo o del cinema, ha un forte potere di influenza sui più giovani…
È una responsabilità, si ha una voce in più e si deve tentare di usarla bene. Io cerco di dare voce alle problematiche, catapultare l’attenzione su questioni spinose e problematiche per creare intorno ad esse sensibilità. Dopo il reading, una ragazza di Venticano malata di sclerosi multipla, mi ha avvicinato dicendomi che mi ha seguito in Capri e mi ha ringraziato per quello che faccio attraverso l’associazione.
Hai fatto il cantante, l’attore di teatro, fiction e cinema e stai per esordire come regista…
È un progetto in verità in stand by, poiché sono stato assorbito dalle fiction che ho appena finito di girare. Mi piace buttarmi appieno nelle cose che faccio e sognare, anche nella musica: l’importante è arrivare alle persone, emozionarsi ed emozionare.
Non ti sono mancati periodi difficili: cosa diresti a un giovane che volesse intraprendere la carriera nello spettacolo?
A 20 anni nulla ti spaventa: io ho lasciato la Sicilia a 19 anni. Era una sfida, volevo farmi notare. A quell’età è difficile capire che stai condizionando la tua intera esistenza. Serve molta determinazione, non puoi permetterti di non riuscire, bisogna buttarsi, con la consapevolezza che certe scelte devono basarsi su una vocazione. Questo è un mestiere che ti porta sempre fuori, devi sentirti libero. Bisogna avere passione, ascoltare se stessi, non farsi ingannare dalla voglia di apparire o di diventare ricchi, ma formarsi, studiare, leggere, migliorarsi. Meglio se si hanno buoni maestri: io ho avuto la fortuna di conoscere registi come Giancarlo Cobelli, da poco scomparso, che mi ha insegnato molto sia sul profilo umano, sia su quello professionale.
Hai appena finito le riprese di Squadra antimafia 7: che ruolo interpreti?
Uscirà a settembre e incredibile, sarò il cattivo, che mi piace pensare, debba essere sconfitto! Mi piacerebbe in ogni modo, che il personaggio rimanesse: nell’immaginario il cattivo colpisce, è interessante, è, oserei dire, amato. La mia professione è piacevole perché consente di interpretare molti ruoli: in genere mi diverte interpretare personaggi molto diversi da me..
Con Giambattista Assanti porti avanti un altro impegnativo progetto su un partigiano e non solo
È un’anteprima esclusiva che forse non bisogna rivelare totalmente, anche perché è in fase di organizzazione: mi onorerebbe interpretare un personaggio che le nuove generazioni devono conoscere, perché ha dato tanto alla società, alla politica, all’Italia.
Breve biografia di Gabriele Greco
Nasce a Messina l’11 ottobre del 1976. A cinque anni inizia a suonare la chitarra e il pianoforte, a dodici a scrivere musiche e testi. Consegue il diploma in teoria e solfeggio al Conservatorio di Messina per lo studio del pianoforte, poi studia da privatista, piano jazz, chitarra, tromba e percussioni. Nel 1995 inizia la carriera vincendo un provino ed entrando come auditore per la preparazione dello spettacolo teatrale, Nella giungla delle città, di B. Brecht. Dopo pochi mesi, il regista Giancarlo Cobelli lo scrittura per lo spettacolo, Un patriota per me, di J. Osborne. Tra il 1996 e il 1997 studia recitazione al Conservatorio Teatrale di Roma, diretto da G. Battista Diotiauti. Nel 1999 debutta su Canale 5 nella soap opera, Vivere, dove fino al 2008, anno della sua chiusura, interpreta il ruolo di Luca Canale. Nel 2004, dopo la formazione di un gruppo musicale insieme al fratello Massimo e l’amico Michele Ranieri, crea un'etichetta musicale indipendente, "Nuddu" (Nessuno) e pubblica due CD singoli:T.V.B., a scopo sociale, e Tutta la frutta per te. Nel 2008, il suo primo CD, Una sola parola, arrangiato dagli Arancia Sonora, gruppo storico di Mario Venuti. Nel 2007 è su Rai Uno nella miniserie tv, Ma chi l'avrebbe mai detto. Nel 2009, nella serie tv Butta la luna 2, ancora su Rai Uno, e la miniserie L'onore e il rispetto - Parte seconda, su Canale 5. Di nuovo su Rai Uno, con la miniserie Una sera d'ottobre, regia di Vittorio Sindoni, in cui è coprotagonista e nella famosa serie, Capri 3, dov’è protagonista, con B. Guaccero, L. Bosè, L. Buzzanca e M. Rigillo. Dopo alcune esperienze all'estero, nel 2012 rientra in Italia e gira per il cinema, Un'insolita vendemmia. Nel 2014 inizia a girare Squadra antimafia 7 per Canale 5. È testimonial dell’Associazione Amici dei bambini e dell’AISM.
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