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Fitel / Non chiamatelo raptus (Anarkikka): iniziative a Roma e in Emilia-Romagna - di Barbara Pierro

Fitel / Non chiamatelo raptus (Anarkikka): iniziative a Roma e in Emilia-Romagna - di Barbara Pierro

Dal 19 novembre al liceo Avogadro di Roma e il 27, 28 e 29 novembre molte iniziative in collaborazione con il Centro Donna Forlì

Mercoledi, 13/11/2024 - “A mia figlia… A mia madre”.
A loro Stefania Spanò, in arte Anarkikka, dedica la sua seconda raccolta di illustrazioni Non chiamatelo raptus (ed. people, 2024, pp. 136). Mentre la prima, Smettetela di farci la festa. Di discriminazioni in genere (ed. people, 2021, pp. 144), era dedicata alle sue nonne. Dunque alla
genealogia femminile… e, palesemente, a tutte le donne.
Ma l’opera di Spanò non si rivolge solo alle donne, bensì vuole comunicare con tutti e tutte, e centra in pieno l’obiettivo! La personaggia protagonista di questi disegni, con un inconfondibile caschetto nero, acuta osservatrice, parla molto chiaro: sessismo, molestie, femminicidi, sopraffazione, discriminazioni in e di genere sono frutto di quello squilibrio che pone gli uomini nella posizione di privilegio e che permea la nostra cultura e la nostra società. L’occhio accorto di Anarkikka, tra frangetta e ricciolo, arrabbiato o esterrefatto, poche volte abbattuto, coglie le bestialità eclatanti quanto le sfumature più infide del quotidiano, folgorandole con caustica ironia in battute asciutte; che, pur nella loro stringatezza, mostrano un pensiero critico puntuto e complesso.

In particolare sotto esame è il linguaggio, quello dei media, quello del lavoro, dell’educazione…, in quanto riflesso della società e del pensiero dominante. E se, come sosteneva il filosofo greco Democrito, il linguaggio è lo specchio dell’evoluzione umana, noi, come dice Anarkikka, “abbiamo smesso di evolverci. Siamo fermi a l’Homo Raptus”.
Costruite per lo più come un dittico, le tavole di Spanò nei suoi libri riportano sulla pagina sinistra fatti accaduti e/o le loro cronache nei media, e nella pagina accanto il commento attraverso le folgoranti “vignette” (termine il cui suffisso diminutivo non trova d’accordo l’ironica autrice che
però si rende conto che l’alternativa “vigne” non è sostenibile!). Messi in fila troviamo resoconti di violenze domestiche, di stupri, di stalking, di mobbing ai danni delle donne, di gender gap, di sessismo nello sport, di manipolazione dei corpi delle donne, di leggi che si rivelano parziali, di sentenze giudiziarie misogene, di femminicidi…, “tanti, troppi episodi che dobbiamo ricordare, uno per uno”, si legge nella prefazione della sociolinguista Vera Gheno, per mettere a fuoco quelle violenze piccole e grandi che gli uomini e questa società compiono nel quotidiano, e per attestare quello che non può essere più disconosciuto: “L’esistenza di un sostrato sociale e culturale che, in alcuni casi estremi, arriva fino al femminicidio”.
Un vero impegno questo di Spanò-Anarkikka, di informazione, controinformazione, nonché formazione. Che l’autrice porta avanti con i suoi libri e con presentazioni, mostre, social (anarkikka.it/ - www.instagram.com/anar.kikka), incontri in tutti i luoghi possibili di aggregazione, strade, mercati, biblioteche, scuole. Perché convinta, e noi con lei, che il processo di trasformazione passi anche per l’educazione, a partire dai/dalle giovanissimi/e, cui il suo mezzo comunicativo arriva immediato, invitandoli/e alla riflessione e a quel cambiamento di paradigmi necessario per loro stessi/e, perché ogni sopruso e ogni femminicidio – come si legge nella bandella – “oltre a essere una tragedia per la vittima e la sua famiglia, è una sconfitta per la società e per lo Stato”.

Articolo gentilmente concesso da Barbara Pierro (Direttivo Fitel Nazionale, Coordinamento donne Fitel) e pubblicato il 12/11/24 in https://www.fitelemiliaromagna.it/post/non-chiamatelo-raptus-di-anarkikka

Anarkikka a Roma con Fitel
Nel mese di novembre il Coordinamento nazionale donne Fitel organizzerà a Roma una mostra di Anarkikka e un incontro con l’autrice presso il Liceo scientifico “Amedeo Avogadro”.
La mostra, con il patrocinio del Municipio 2 del Comune di Roma e la collaborazione della Ds e del corpo docente della scuola che hanno abbracciato con entusiasmo l’iniziativa, sarà montata nel cortile della sede centrale dell’istituto a partire dall’11 novembre e aperta anche al territorio e ad altre scuole.
Nella mattinata del 19 novembre è previsto un incontro rivolto a tutti gli studenti della scuola (circa 1300), al quale, con l’artista, le donne Fitel e rappresentanti del II Municipio di Roma, parteciperanno per raccontare ai ragazzi la loro esperienza: la presidente di Telefono Rosa Gabriella Carnieri Moscatelli, la responsabile dei Centri antiviolenza “Franca Rame” e “Sapienza” Eleonora Tolu, la responsabile della Casa-rifugio del Municipio II Emiliana Vergara, la Commissario Capo della Polizia di Stato in congedo esperta in violenza di genere e vittime vulnerabili Nadia Giannattasio, e le responsabili nazionali degli Uffici politiche di genere di Cgil, Cisl e Uil.
Questo è uno degli impegni di Fitel: attraverso ogni forma di linguaggio, ogni forma d’arte stimolare consapevolezza e azioni concrete per costruire un nuovo modello culturale, sociale, economico nel quale nessuno, nessuna donna debba subire più abusi, violenze e disparità.

Dove incontrare Anarkikka in Emilia-Romagna
A ridosso della data simbolica del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sono diversi gli appuntamenti che Anarkikka ha in Emilia-Romagna per presentare i suoi lavori e il suo ultimo libro Non chiamatelo raptus.

✨ Nei giorni 27, 28 e 29 novembre molteplici iniziative in collaborazione con il Centro Donna Forlì e con il Patrocinio dei Comuni aderenti, della Provincia Forlì-Cesena, di Avis comunale Forlì: oltre a vari incontri con scuole medie superiori di Forlì, Predappio e Faenza; a quelli con le donne della fabbrica Electrolux in collaborazione con le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl, Uil;
questi gli appuntamenti pubblici:
✨ 27 novembre 2024, ore 20.30 a Bertinoro, presso l’Associazione “Ricci Matteucci” (Via XXIV Ottobre 32, Santa Maria Nuova) con la presenza della Sindaca Gessica Allegni;
✨ 28 novembre 2024 ore 17.30 presso la Fondazione “Dino Zoli” (Viale Bologna, Forlì-Cesena);
✨ 29 novembre ore 17.30 presso la Sala Comune di Modigliana, con la presenza del Sindaco Giancarlo Jader Dardi.
✨ Inoltre sarà il 30 novembre a Mirandola (MO) alle ore 17.00 presso la Sala conferenza Polo Pico all’interno della rassegna “Un libro al mese. Donne che scrivono. Le donne che scrivono sono pericolose” organizzata dall’Associazione Donne in centro. 

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