Tante donne sono state protagoniste come relatrici e nei numerosi eventi collaterali: mostre, installazioni, laboratori, musica, film e spettacoli
Domenica 15 Settembre nelle sedi di Modena, Carpi e Sassuolo è calato il sipario su Festivalfilosofia 2024 “Psiche” . Il comitato scientifico composto da Michelina Borsari, Massimo Cacciari e Barbara Carnevali quest’anno ha proposto un progetto di grande rinnovamento per presenza di voci nuove e anche di tante donne.
Sarà forse stato il tema/titolo che ha favorito i contatti fra il pensiero filosofico e la psicoanalisi, ma mai come in questa edizione essi sono emersi evidenziando quanto l’incontro fra queste due espressioni del sapere occidentale possa dare un esito fervido e decisamente produttivo.
Se Barbara Carnevali, Simona Forti, Michela Marzano, Nicola Panichi, Judith Revel, Nicla Vassallo hanno confermano il loro stretto legame col festival, protagoniste di una non indifferente “quota” delle 53 lezioni magistrali - cuore della manifestazione - sono state straordinarie “debuttanti” anche se ormai a pieno titolo appartenenti al Pantheon delle grandi pensatrici del nostro tempo ed in alcuni casi autentiche rivelazioni al grande pubblico, quali: Simona Argentieri (che vanta un prezioso rapporto col nostro giornale), Ingrid Basso, Marcella D’Abbiero, Antonella Del Prete, Estelle Ferrarese, Rahel Jaeggi, Elisabetta Lalumera, Silvia Lippi, Jessica Mariana Masucci, Luigina Mortari e Daniela Perani.
Nelle declinazioni del tema (Politica – Esistenza – Coscienza – Anima – Classici) filosofe, psicanaliste e giornaliste hanno offerto un importante ed innovativo contributo nell’analisi dell’implicazione dei rapporti tra individuo e comunità (Marcella D’Abbiero), dei rischi e delle forme patologiche e alienate del repertorio del Novecento politico (Simona Forti e Rahel Jaeggi), della ricognizione sulla salute mentale pubblica (Jessica Mariana Masucci), dell’esplorazione dei confini tra mentale e sociale e della relazione concettuale tra salute e benessere (Elisabetta Lalumera), del ruolo di cura e prossimità nella società del “capitalismo emozionale” (Estelle Ferrarese) e delle conseguenze teoriche e sociali (Simona Argentieri); della parzialità della psicanalisi nei confronti delle donne (Silvia Lippi) delle pratiche con cui costruiamo la nostra soggettività (Luigina Mortari) mai pienamente autonoma perché necessita del riconoscimento e dello sguardo altrui (Michela Marzano) con conseguenze talvolta anche insopportabili o, meglio, infernali (Barbara Carnevali); degli stati di coscienza dovuti anche all’evoluzione delle tecnologie diagnostiche (Daniela Perani) e della relazione tra mente e percezione(Nicla Vassallo). Sul versante “Classico” le trasformazioni dell’idea di “Psiche”Nicola Panichi, Antonella Del Prete, Ingrid Basso e Judith Revel ci hanno introdotto - entusiasticamente accolte e premiate dal vasto pubblico delle piazze e dei centri luogo delle esibizioni – a Montaigne, Cartesio, Kierkegaard e Foucault.
E ancora 200 tra Mostre, installazioni, laboratori, musica, film e spettacoli organizzati nuclei “Io e noi”, “Coscienza e percezione”, “Salute Mentale e dinamiche psicologiche”, ”Spirito e assoluto” hanno costituito l’oggetto del programma creativo del Festival.
Nell’impossibilità di riprendere l’elenco completo, segnaliamo la rassegna cinematografica “Est-etiche del sé. Sei film al femminile” che ha presentato lavori di Marina De Polo (Flora) , Costanza Quadriglio (Il cassetto segreto), Cecile Khindria con Vittorio Moroni (Non ne parliamo più), Elina Psykou (Straybodies-Corpi erranti), Marusya Syroechkovskaja (How to save a dead friend) e FabianaSargentini (La pitturessa); Il divertentissimo spettacolo “Le femmine ce l’hanno piccolo”. Tragicomico excursus tra le concezioni del cervello femminile dall’Ottocento ad oggi” un viaggio teatral-musicale nella storia delle neuroscienze dell’Ottocento di Diana Hobel, la mostra “Psiche era una donna. Cura e controllo della mente femminile” un excursus dal ‘500 ad oggi, la mostra “Tsukumogami. Gli spettri degli oggetti nella cultura giapponese” della fumettista giapponese Keiko Ichigushi ispirata al folklore nipponico, la graphic novel autobiografica “Heimat. Un viaggio alla ricerca delle proprie radici” di Nora Krug e i lavori di Daniela Radighieri (fotografa), Marilisa Cosello, Claudia Fuggetti, Elodie Cavallaro (artiste).
Se non è semplice in poche righe descrivere i contenuti delle lezioni, la tecnologia ci viene incontro per poter condividere e godere degli importanti contributi offerti, vi rimandiamo a partire dalla mezzanotte e 1 minuto di venerdì 20 settembre al sito del festival (festivalfilosofia.it), al suo canale Youtube e alla sua pagina Facebook per poter guardare, ascoltare e godere di questa grande occasione per pensare.
Per coloro che desiderano vivere l’esperienza “ in presenza” non rimane che darci appuntamento al prossimo anno, che coinciderà col venticinquesimo anniversario e sul tema “Paideia” - che non dubitiamo proporrà ancora tante donne - i giorni 19-20-21 settembre.
https://www.festivalfilosofia.it/il-festival
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