Venerdi, 02/08/2013 - Sono otto anni che in Parlamento si discute e si litiga per approvare una legge che punisca chi istiga alla violenza nei confronti degli omosessuali e l'on. Barbara Pollastrini, da sempre in prima linea nel sostenere le leggi sui diritti di cittadinanza, vede finalmente un approdo sicuro per la legge che è attualmente all'esame della Camera. Ma le insidie non mancano. Vediamo perché. Le certezze dell'on. Pollastrini si basano sul fatto che finalmente i numeri per approvare una legge contro l'omofobia ci sono tutti. PD, SEL e M5S sono in sintonia e il PDL in buona parte è d'accordo tanto che il testo contro l'omofobia che Lunedì prossimo è calendarizzato per l'aula di Montecitorio è stato concordato tra i due relatori, uno del PD e l'altro del PDL. Il problema è rappresentato dalla Lega e da una agguerritissima componente cattolica del PDL (che comprende anche le due ex ministre Gelmini e Carfagna) che ha giocato il tutto per tutto, senza riuscirci, per una moratoria che bandisse per 5 anni l'approvazione di leggi eticamente sensibili, come questa sull'omofobia e come quelle sui matrimoni tra omosessuali e le coppie di fatto che attualmente sono all'esame delle Commissioni del Senato. Fallito il tentativo di far passare la moratoria, da lunedì 5 agosto 2013 ci sarà una dura battaglia nell'Aula della Camera sugli emendamenti a un testo stringatissimo che estende anche all'omofobia la legge attualmente in vigore per punire i reati legati all'odio razziale. Ci saranno emendamenti ostruzionistici e ci saranno anche emendamenti che l'on Pollastrini definisce migliorativi e che sono quelli che prevedono aggravi di pena quando l'istigazione alla violenza si rivolge contro gli omosessuali. L'ostruzionismo ha già fatto saltare la prospettiva di far approvare la legge sull'omofobia prima della pausa estiva, ma l'on Pollastrini è sicura che a settembre non si mancherà il bersaglio. Secondo Barbara Pollastrini infatti il PD non farà marcia indietro di fronte alle resistenze della destra e, a suo avviso, una maggioranza trovata con SEL e M5S non spaventerà un PD che, in questa fase politica, si dimostra spesso incerto e ben disposto ai rinvii. Ad avviso dell'on Pollastrini, sui temi dei diritti di cittadinanza e costituzionali, il PD non dovrà assolutamente fare passi indietro per timore di scossoni politici causati dalla formazione di maggioranze più ampie e più variabili.
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