Sabato, 04/11/2023 - Quando nell’immediatezza del femminicidio di Violeta Senchiu inoltrammo, come comitato Se non ora quando-Vallo di Diano, al sindaco di Sala Consilina (Sa) l’istanza perché l’ente comunale si facesse carico delle spese relative alla celebrazione del rito funebre e sepoltura, scrivemmo nella richiesta le motivazioni alla base tale onere finanziario. Ossia, dimostrare “Un segno tangibile di solidarietà istituzionale, che si configurerebbe quale un’idonea modalità di azione per venire incontro anche al sentimento comune di molti cittadini salesi significativamente colpiti da questo evento sciagurato”.
Dopo qualche anno dall’efferato crimine, per intitolare uno spazio pubblico di Sala Consilina a Violeta Senchiu, arsa viva dal suo compagno secondo quanto ricostruito dai carabinieri, fu avviata una raccolta di firme, lanciata dalla cooperativa Iskra, con conseguente richiesta inoltrata all’ente comunale da alcune associazioni e comitati presenti nel territorio valdianese. A quell’istanza non è conseguito alcunché, come se le centinaia di firme raccolte non valessero ad esprimere un sentire comune al riguardo del contrasto alla violenza maschile sulle donne. Intestare, ad esempio, pure solo un giardinetto a Violeta Senchiu avrebbe voluto significare dare anche un valore diverso alla sua morte, che non sarebbe stata solo un numero nella sciagurata lista delle vittime di femminicidio.
Non si è voluto venire incontro a questa richiesta, parrebbe senza neppure spiegarne le motivazioni. In tal modo, però, a nostro parere si è persa l’occasione di cambiare l’approccio verso la violenza maschile sulle donne, ognuno per le sue competenze e possibilità. Possibilità che per il Comune di Sala Consilina si sono concretizzate nel diniego alla intestazione di uno spazio pubblico dedicato a Violeta Senchiu. Proprio in occasione del quinto anniversario della sua tragica morte, il comitato Se non ora quando-Vallo di Diano intende rinnovare l’istanza sottoscritta nel 2021, perché essa si configurerebbe anche quale spunto per ragionare su cosa c’è che non vada nel modo in cui le istituzioni affrontano la violenza familiare, per invertirne la rotta.
Difatti siamo fermamente convinte che sia necessario che gli enti pubblici mettano in campo una vera e proprie rivoluzione culturale, che faccia comprendere alle proprie comunità che la violenza maschile sulle donne non è un evento personale che riguarda la vita delle donne che la subiscono. Questo genere di violenza non è un fatto privato da risolvere all’interno della famiglia, ma ha invece valenza pubblica. Questa battaglia, difatti, si vince insieme uomini e donne, perché la violenza contro le donne è una sconfitta per tutta la società.
Ci sarà un vero cambiamento solo il giorno in cui sempre più uomini si interrogheranno sul perché tanti loro simili conoscono solo la violenza per tenere legata a sé una donna e solo quando si sentiranno impegnati insieme alle donne in una battaglia che non può conoscere indifferenza. Come quella che auspichiamo abbandoni il Comune di Sala Consilina, consentendo l’intitolazione di uno spazio pubblico dedicato a Violeta Senchiu. Un giusto tributo ad una vittima di femminicidio che, appunto perché tale, dovrebbe ricevere dall’ente pubblico comunale un segno tangibile che consenta di commemorarla pubblicamente in modo dignitoso.
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