Giovedi, 19/03/2020 - Sono giorni difficili per l’Europa e per il Mondo intero. Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile che ha già lasciato dietro di sé migliaia di vittime.
Sono giorni di paura, in cui ci viene chiesto di restare a casa, di non avere contatti sociali, ma allo stesso tempo di restare uniti per vincere tutti insieme questa dura battaglia.
Nonostante ciò non si perde occasione per attaccare il sesso femminile anche in questo momento così delicato e doloroso per l’intera popolazione mondiale.
Su qualunque social network circolano immagini e frasi degradanti per il genere femminile, il quale viene addirittura “accusato” di aver inventato questo virus per eliminare il sesso maschile.
Le donne vengono identificate come bisognose di ausili estetici per rispettare quei canoni di bellezza che la società contemporanea ci ha imposto, come se non potessero esserci alternative, come se tutto questo fosse assolutamente necessario.
Questa è l’immagine che si vuole del genere femminile, della bellezza.
Come al solito il corpo delle donne viene utilizzato per fare pubblicità, come se la donna fosse un oggetto da poter utilizzare a proprio piacimento, come se fosse solo un corpo, senz’anima e senza dignità.
Sono varie le immagini simili a questa che circolano in internet. Immagini non solo degradanti, ma anche volgari e violente. Sì perché la violenza non è solo quella che vede le donne colpite da schiaffi e calci o che le vede vittime di stupri atroci.
La violenza è anche quella colpisce con frasi diffamatorie, con la mercificazione del corpo femminile a scopi pubblicitari. E’ una violenza invisibile, si nota molto meno di un occhio nero, ma c’è, è reale e colpisce nel profondo dell’essere donna.
Come le streghe dei secoli scorsi, che venivano accusate perché donne e dunque ritenute capaci di qualunque maleficio, oggi le donne vengono considerate le artefici di un virus sconosciuto e brutale solo perché a morire sono più gli uomini. E a questo proposito le vignette non lasciano spazio a dubbi.
In realtà una spiegazione scientifica c’è ed è stata data dal Chinese Center for Disease Control and Prevention, il quale ha pubblicato un’ampia analisi sui casi di Coronavirus. L’indagine è stata poi ripresa in un articolo del New York Times nel quale viene asserito che sì, le donne muoiono meno degli uomini, peraltro come era già avvenuto in precedenti epidemie come la SARS, ma ciò è dovuto esclusivamente a fattori biologici (https://www.nytimes.com/2020/02/20/health/coronavirus-men-women.html?utm_source=digg).
Sembra infatti che il sistema immunitario femminile sia più resistente agli attacchi esterni rispetto a quello maschile, il quale vede un’ulteriore complicazione nella presenza di una pressione arteriosa più alta che crea maggiori problematiche nei casi di patologie respiratorie.
Ma non finisce qui!!
Ad influire sulla maggiore mortalità degli uomini è anche il diverso stile di vita. Lo stesso studio ha infatti evidenziato che in Cina, Paese in cui il consumo di tabacco è pari al 40% di quello mondiale, le donne rappresentano il 2% delle fumatrici, al contrario degli uomini la cui percentuale sale oltre il 50%.
Per questo motivo, prima di mostrare al mondo la nostra ignoranza, informiamoci.
Siamo nel 2020, le informazioni viaggiano alla velocità della luce, abbiamo mezzi che i nostri antenati non potevano nemmeno immaginare, cerchiamo di sfruttarli.
Guardando queste immagini dilaganti sui social a farmi più male non sono state tanto le parole, ma la condivisione da parte di altre donne.
Ogni giorno lottiamo per la parità, ma condividendo queste infamie finiamo per annullare tutte le lotte che fino ad ora sono state fatte e, soprattutto, annulliamo la nostra dignità di essere donne.
Noi siamo il futuro, ma che futuro potremmo dare ai nostri figli con questi presupposti?
Ci sono donne e ci sono figli per cui in questo momento è più pericoloso restare a casa che uscire.
Ci sono donne che nonostante tutto continuano a lottare per le altre donne, per non farle sentire sole, per sostenerle e aiutarle nel loro dolore.
Ci sono donne nelle trincee degli ospedali che si battono accanto ai loro colleghi uomini per distruggere definitivamente questo nemico e salvare vite.
Portiamo loro rispetto, restiamo unite, solo così oltre a questo virus potremmo sconfiggere anche l’ignoranza che fa della nostra società ancora una vittima della cultura prettamente maschilista, che vede le donne messe all’angolo in tutti gli ambiti sia della vita privata che della vita lavorativa.
Lascia un Commento