Coronavirus e ansia. I consigli della psicoterapeuta
Intervista a Claudia Frandi, psicologa e psicoterapeuta, sull'ansia che incontrano adulti e bambini/e
Giovedi, 19/03/2020 - La clausura forzata vissuta, talvolta, anche in solitudine causa molti disturbi. Ne parliamo con la psicologa e psicoterapeuta Claudia Frandi, che si occupa di disturbi d'ansia e che porge alla nostra attenzione alcune risposte in merito a come gestire questo periodo anomalo.
Cosa può succedere alla nostra psiche rimanendo tanto tempo da soli in casa e, soprattutto, essendo costretti a farlo? Rimanere isolati nella propria casa senza contatti diretti con il mondo esterno per un lungo periodo può rappresentare un problema per la psiche umana, poiché siamo animali sociali e ci nutriamo di relazioni. Le emozioni negative sono dietro l'angolo. È importante ricordarci che questa esperienza forzata è un'esperienza decisa affinché sia più breve possibile il problema sanitario mondiale e affinché si torni alla normalità in poco tempo.
Un consiglio in particolare per le persone anziane? Gli anziani soli devono cercare di occuparsi in attività per loro piacevoli. In questi giorni la loro quotidianità è stravolta ma non solo. Molti hanno perso il ruolo attivo di nonni che li definiva e li occupava giornalmente mantenendo il corpo e la mente attivi. Devono cercare tra le mura domestiche attività ricreative che impegnino la loro mente e, per quanto possibile, rappresentino una valvola di sfogo per il fisico.
Quali potrebbero essere le conseguenza psicologiche dello stare rinchiusi in casa?
Nei soggetti più predisposti può nascere un senso ansioso di claustrofobia, vi possono essere attacchi d'ansia o di panico. L'ansia spesso attacca nelle ore serali. Dopo una giornata relativamente tranquilla ed impegnata, andando verso le ore serali e notturne emergono ansie ed angosce legate alle preoccupazioni di non riuscire a far fronte a questo periodo.
Quale può essere un consiglio da tenere a mente? Tenersi occupati e fare piccoli e grandi progetti. Piccoli progetti per l'immediato presente come riordinare quel cassetto dimenticato, provare una ricetta nuova; e fare progetti a piu lunga scadenza che ci proiettino a "dopo il virus".
Come affrontare l'ansia da contagio? L'ansia da contagio è strettamente legata alla paura, una paura che scatena nella nostra psiche un’antica risposta (attacco-fuga) ,questa è connessa al timore di non poter tenere sotto controllo un pericolo. In questo caso un pericolo non trascurabile poiché mette in dubbio la nostra sopravvivenza e quella dei nostri cari. Dobbiamo stare attenti affinché la nostra razionalità cosciente non sia annullata da questa paura che fa appello alle paure di tipo ancestrale. Possiamo e dobbiamo concentrarci nel mettere in atto le regole di comportamento elaborate dagli esperti, questo ci aiuterà a tenere a bada l'ansia sul piano emotivo e sul piano pratico, a preservare la nostra salute e quella di chi ci circonda.
Come affrontare tale problema con i più piccoli? I bambini piccoli non sono consapevoli di quello che sta succedendo. Come genitori dobbiamo cercare di trasmettere serenità e di non parlare per forza del virus se non sono loro che ce lo richiedono o se non notiamo cambiamenti significativi in negativo. Dobbiamo lasciare aperto il dialogo, chiedere se c'è qualche domanda che vogliono porci e rassicurarli sul fatto che siamo li per loro. Se chiedono del virus ricordiamoci di essere rassicuranti senza mentire. Il messaggio deve essere: andrà tutto bene.
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