Libri - Alba Piolanti, Sovversive (ed Il ponte vecchio)
Bartolini Tiziana Lunedi, 14/11/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2016
Tra le ragioni che hanno mosso Alba Piolanti - attivista dell’Udi e scrittrice - in questa ricerca c’è quella di capire perché durante il fascismo le donne del popolo venivano schedate. “Erano oggetto di attenzioni non soltanto comportamenti o azioni contrari all’ordine costituito, ma anche sentimenti o atteggiamenti inadeguati e inopportuni”. Infatti queste donne erano così definite: gode in pubblico cattiva estimazione per la sua condotta morale e rimarchevole, di carattere violento, impenitente chiacchierona, convive in concubinaggio, donna assai linguacciuta, veste decentemente. Una meticolosa ricerca condotta nei documenti (di Questura-Prefettura di Forlì, Polizia e Carabinieri, Ministero degli Interni e altre istituzioni) conservati nel Casellario Politico Centrale è organizzata in tre macrogruppi: 1) donne linguacciute; 2) le fuoriuscite; 3) le comuniste, le repubblicane, le socialiste, le anarchiche, le antifasciste. In questo modo “Sovversive” non porge delle biografie ma, riportando i contenuti delle schede personali, delinea in generale “tratti di resistenze politiche” e in particolare “l’impegno e l’immagine complessiva dell’agire e del pensare delle donne romagnole durante il regime fascista”. Non si conoscono le sorti di queste 23 ‘sovversive’ ma, scrive l’autrice nelle considerazioni finali, “mi piace pensare che queste vite così ricche e piene di impegno, di speranza e di azione…..abbiano sicuramente fatto scelte coerenti nelle file della Resistenza prima e delle responsabilità sociali e politiche dopo”.
Alba Piolanti
Sovversive. Donne della Provincia di Forlì schedate nel casellario politico centrale
Lascia un Commento