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CINQUE RACCONTI PERSIANI di Manna Parsì

CINQUE RACCONTI PERSIANI di Manna Parsì

Dialogo a Firenze con Manna Parsì, autrice di 'Cinque racconti persiani' (Ibiskos editrice Risolo)

Giovedi, 29/01/2015 -
Storie di vite, diverse ma dispiegatesi in un universo comune, raccontate e assemblate per restituire un affresco della società iraniana, scolpita nei ricordi dell’autrice che da anni la osserva da lontano: questo è il cuore pulsante dei 'Cinque racconti persiani' (Ibiskos editrice Risolo) composti da Manna Parsì.

I protagonisti non si incontrano e non si riconoscono ma vivono esperienze simili, che affondano le radici nei costumi di una società di antica tradizione, ripercorsa attraverso i loro sguardi. Dagli inizi del secolo scorso fino ai giorni nostri, gli accadimenti storico-politici dell’Iran fanno da sfondo alle singole narrazioni. L’attenzione dell’autrice resta vigile sull’assenza di “voci” femminili in passato e sull’esistenza delle donne del suo paese, che nell’arco di decenni di lotte spesso silenziose hanno acquisito una nuova coscienza di sé, finalmente hanno trovato il coraggio di determinare il loro destino. In uno dei racconti (la storia di Banoo) viene evocato il difficile cammino verso l’emancipazione, intrapreso da molte all’inizio degli anni Sessanta quando venne concesso il diritto di voto: una conquista condotta nella sfera pubblica che implicava dolorose lotte personali contro consolidati pregiudizi all’interno di famiglie patriarcali.

Ne emergono le diverse sfumature di un paese che si è incamminato verso la modernizzazione, che ha perfino tentato di rinnegare la tradizione e il clero, perciò ha dovuto fare i conti con l’emigrazione e confrontarsi con il mondo occidentale. Del resto anche l’autrice, nata a Teheran, ha esperito sulla propria pelle quel senso di appartenenza che da tempo vive a distanza e riversa nella scrittura. La mano di chi compone sembra accompagnare ogni personaggio e lasciare il segno di sé in ognuno. Suggestivo quindi ascoltarne il racconto direttamente dalla sua voce in occasione della presentazione che si terrà a Firenze il 5 febbraio alla libreria Nardini (via delle Vecchie Carceri), con la partecipazione di Lola Santos e Antonietta Risolo.

Alla luce dei recenti eventi parigini, la lettura di queste pagine tocca la coscienza civile di ciascuno, di chi in questi giorni si è professato Charlie: un eventuale sesto personaggio avrebbe potuto “indossare” questo nome? Quanto l’appartenenza ad un paese musulmano cambia la lettura della storia e la percezione degli accadimenti? Domande ancora scottanti che potrebbero essere poste al centro del dibattito con l’autrice iraniana.

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