Lunedi, 24/04/2023 - Presso la Sala Consiliare di San Giorgio Jonico il 18 Aprile 2023 si è tenuto il convegno “HAPPY FATHERS” fortemente voluto dalla Commissione per le Pari Opportunità della comunità sangiorgese.
È stato affrontato il tema della conflittualità tra coniugi derivante dalla separazione, del lutto separativo, della sofferenza dei figli, del genitore separato e della sua precarietà affettiva ed economica che, spesso, deve affrontare.
L’incontro è iniziato con il saluto del Primo Cittadino, dott. Cosimo Fabbiano, per poi passare alle relazioni degli esperti del settore. La serata è stata moderata dalla Presidente della Commissione, avv. Maria De Vincentis che ha messo subito a suo agio i relatori, invitando gli stessi a dare un contributo legale e umano alla serata, perché dietro ogni diritto leso ci sono persone, bambini soprattutto, che non sono ancora strutturati a difendersi da famiglie disfunzionali.
Sono intervenuti la dott.ssa Pina Montanaro, Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto, il dott. Francesco Paolo Romeo, Giudice onorario del Tribunale per i Minorenni di Taranto e studioso dell’età evolutiva, l’avv. Paola Donvito, esperta di Diritto di Famiglia oltre che componente esterno della Commissione Famiglia del Consiglio Nazionale Forense e Vincenzo La Neve, vice Presidente della Commissione PP.OO.
Tante le voci di consenso verso i relatori e organizzatori. Rimangono in mente le parole della Procuratrice Montanaro: “la famiglia rimane sempre famiglia, anche dopo la separazione, nell’interesse dei membri e in particolare dei minori. Preservare i diritti dei minori è il compito dei genitori, che non devono mai far perdere i contatti con le famiglie di origine (nonni, nipoti, cugini, zii)”.
Ci sono condotte sentinella su qualcosa che non va al minore: eccessiva magrezza, tristezza; tra le motivazioni a questo malessere ci sono i litigi forti tra genitori. Questo è maltrattamento. A volte si sente che è un buon padre anche se è violento. Un padre violento non è mai un buon padre (o madre, ma le percentuali sono notevolmente inferiori).
I figli, e lo dice chiaramente la Convenzione di New York devono continuare ad essere amati e a mantenere i vecchi rapporti parentali.
L’avvocata Donvito dichiara che il concetto che si trovava nel Diritto della: “famiglia che è un’sola e che il diritto può solo lambire” è notevolmente superata. È un pensiero degli anni ’50 del ‘900. È espressione della società patriarcale, ogni capo famiglia poteva creare le sue leggi a piacimento. Si pensi che l’affido condiviso è solo del 2006. Molte le liti tra coniugi e le offese negli atti, ma un bravo avvocato sa rimodulare le richieste del cliente, consiglia parole non offensive, consiglia per i partner occasionali di non coinvolgere subito i minori. Questa serata permette di creare focus sul problema e che ben vengano queste serate. La figura della consigliera comunale per le pari opportunità è solo del 2016.
Il vicepresidente delle pari opportunità Vincenzo La Neve ha raccontato la sua esperienza di padre separato e di altri suoi amici che hanno difficoltà ad affrontare il dopo-separazione. Si è focalizzata l’attenzione sulla situazione del genitore separato e della sua precarietà affettiva ed economica che, spesso, deve affrontare.
Il Giudice Onorario Romeo ha subito creato una serata-laboratorio spostandosi dal tavolo dei relatori e immergendosi tra il pubblico, in mezzo a fogli, penne e pensieri in libertà. Ha introdotto il laboratorio affermando che i minori hanno bisogno di adulti, di figure di riferimento, non vogliono essere trasparenti. Non avere nella testa il tempo da dedicare ai propri figli significa essere maltrattanti, è togliersi dalla responsabilità. Poi con un guizzo si espone il Giudice a un suo ricordo infantile e dice: mio padre mi frenava quando mi diceva “Francesco, non ti avventurare. Questa frase mi ha frenato in tante azioni, tante.” Poi ha dato la parola al pubblico. Ecco i risultati:
Elena: Funzione di cura per i nostri figli? Essere amorevoli in primis; ricordare l’insegnamento di “ama e fa ciò che vuoi”, anche se bisogna sempre calibrare le azioni secondo le situazioni. Non dimenticare di ascoltare l’altro, cosa molto difficile, perché tendiamo a parlare sulle frasi dell’altro/a. Ma come ci si allena a correre ci possiamo allenare ad ascoltare, ridurre l’ansia, rallentare i battiti del cuore; mi fermo mi obbligo a fermarmi e ascolto me e gli altri.
Il vicesindaco in sala si alza e offre il suo pensiero: bisogna dare l’esempio, non solo con le parole.
La psicologa Rossella ci invita a rinforzare le attitudini delle persone sin da bambini; individuare il talento, essere visionari e avere la capacità di vederlo in anticipo. I ragazzi non sanno cosa sanno fare. Offriamo il nostro tempo di qualità e i pensieri e le azioni precederanno le parole.
L’avvocata Teresa Tatullo dichiara che è importante in primis smontare i pregiudizi: un bambino che vuole danzare, facciamolo danzare, una bambina che vuole fare calcio, non impediamo questi talenti imbalsamati nei generi.
E poi si può continuare con i pensieri che potete aggiungere a questo articolo. Buona libertà a tutti.
Elena Manigrasso
Lascia un Commento