I libri del mese - E' in versione eBook il libro di Scilla Finetti, La disillusione (ed Il Mio Libro)
Colla Elisabetta Lunedi, 18/01/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2016
Delle staffette partigiane si è parlato e scritto molto ma la storia raccontata nel bel romanzo La disillusione, della brava autrice, scrittrice, insegnante, traduttrice e femminista militante Scilla Finetti, non è solo la storia di una ragazza, Anna, che nel 1944 sulle Alpi italiane aiutava la Resistenza contro il nazifascismo insieme a tante coraggiose coetanee in tutta l’Italia, ma anche il racconto esistenziale di una donna che assiste ad una trasformazione, dall’epoca dei grandi e necessari ideali a quella del dopoguerra, dove il quotidiano, la porterà, su tanti fronti, a vivere la disillusione impressa nel titolo. Così la vicenda sentimentale di Anna, che incontra Alessio, l’amore della sua vita, durante la lotta partigiana, e con lui inizia una relazione pericolosa ed esaltante, sarà costretta a confrontarsi con le difficoltà e gli stereotipi socio-politici e di genere del periodo post-Liberazione, quando sembrerà scontato - benché poco prima si condividessero pienamente idee ed azioni - che ad occuparsi del figlio e della sua crescita in una coppia sia la donna mentre l’uomo porta avanti l’impegno politico ed il lavoro fuori casa. Nel descrivere le tante esperienze della protagonista, il libro ci conduce in un percorso rievocativo e formativo, individuale e collettivo, che, oggi più che mai, ci chiama ad una riflessione sulle autentiche credenze e sulle ipocrisie sociali, sulla necessità, per tutte e tutti, di avere consapevolezza di sé e della propria identità nella ricerca costante delle nostre vere passioni. Non a caso il romanzo inizia con una dedica di Ada Gobetti dal Diario Partigiano, della quale ci piace ricordare una frase: “Dedico questi ricordi ai miei amici vicini e lontani, di vent’anni e di un’ora sola. Perché proprio l’amicizia, legame di solidarietà fondato non su comunanza di sangue, né di patria, né di tradizione intellettuale ma sul semplice rapporto umano del sentirsi uno con uno tra molti, m’è parso il significato intimo, il segno della nostra battaglia”.
Lascia un Commento