Martedi, 09/01/2018 - Un racconto è una storia che viene narrata in tempi rapidi e precisi, caratterizzata da un linguaggio sintetico e diretto, basato più sulla sottrazione di dettagli che sulla loro diluizione. Il tutto condito da una buona dose di “suspense”, un’aspettativa che possa tenere alta l’attenzione del lettore.
Il linguaggio teatrale rappresentato dalle tre S:
sintesi – simbolicità - sonorità
ha molto in comune con la narrativa propria del racconto breve.
Per questo un racconto ha tutte le caratteristiche per poter diventare una sceneggiatura, o meglio una perfetta “partitura” scenica.
STRUTTURA DEL CORSO
Si prevedono otto incontri (un incontro a settimana della durata di due ore e trenta)
Tra gli argomenti trattati:
- Scelta del soggetto: fonti di ispirazione
- Linguaggio e ascolto
- Sintesi e sonorità
- Suspense e ritmo
- L’importanza dell’incipit
- Prendere appunti, memorizzare, congelare
- Consigli bibliografici
Gli incontri prevedono una parte teorica e una pratica.
E’ inoltre prevista una sessione successiva di perfezionamento, cui potranno accedere gli allievi che abbiano seguito la prima, con altri otto incontri al termine dei quali i testi migliori saranno pubblicati in antologia.
ATTESTATO RICONOSCIUTO
Il corso di SCRITTURA DRAMMATURGICA prevede un contributo associativo di €. 200 - Il corso partirà al raggiungimento di almeno 6 iscritti. Invitiamo di conseguenza coloro che fossero interessati a prenotare la propria partecipazione scrivendo a info@istitutoteatraleuropeo.it .
Per ulteriori informazioni potete anche telefonare al 3485483107
La parola della narrativa declinata a teatro
“C’è chi dice che il racconto sia una delle forme letterarie più difficili, e io mi sono sempre chiesta il perché di questa convinzione, visto che a me pare uno dei modi più spontanei e fondamentali dell’espressione umana. Dopotutto, uno comincia ad ascoltare e a raccontare storie sin da piccolo, senza trovarci nulla di particolarmente complicato. Ho il sospetto che tanti di voi raccontino storie da una vita, eppure eccovi qui seduti, tutti desiderosi di sapere come si fa.”
(Flannery O’Connor)
Franz Kafka, Julio Cortàzar, Dino Buzzati, Italo Calvino, Don De Lillo, Paul Auster, Katerine Mansfield, Joyce Carol Oates, Alice Munro, Flannery O’ Connor, Raymond Carver, Tennessee Williams e altri ancora: le storie brevi di questi autori, pur diversissime fra loro, contengono i germi di una potente teatralità. Il fantastico, il mistero, la frammentarietà, il gioco fra i piani di realtà e sogno, passato e immaginazione, la presenza-assenza di certi personaggi, l’approfondita indagine psicologica degli stessi e anche uno spiazzante senso dell’imprevisto, sono tutte caratteristiche che accomunano le opere narrative brevi.
Queste caratteristiche, quasi spontaneamente, chiamano queste opere a un approdo scenico. Si tratta di una teatralità obliqua, anomala, indiretta, inaspettata: una teatralità tutta contemporanea, modulata sulla simbolicità di un linguaggio che spesso lascia più spazio all’intuizione che all’azione, che ha a che fare più con Beckett che con Shakespeare.
Alcuni racconti brevi e brevissimi di un autore come Dino Buzzati, per esempio, appaiono molto più contemporanei e più “teatrali” delle opere che lo stesso Buzzati ha scritto appositamente per le scene. La raccolta di schizzi, abbozzi, frammenti, appunti, racconti brevissimi dello scrittore bellunese, contenuti nella raccolta dal titolo: In quel preciso istante, lascia trasparire intuizioni teatrali di una modernità assoluta, degne delle messe in scena di Peter Brook, del primo Ronconi, di Kantor o dei testi pinteriani.
Altro esempio eccellente è quello del grande drammaturgo Tennesee Williams che ha iniziato cimentandosi in brevi racconti, ritratto di un’America generosa e al contempo spietata, trasformando alcuni di questi in magnifici testi teatrali, come Ritratto di ragazza in vetro, divenuto per le scene: Lo zoo di vetro.
Gli iscritti potranno frequentare con il 50% di sconto (€.100 invece di €. 200) i seguenti week end seminariali condotti da Annamaria Guzzio:
3,4, MARZO 2018 “DALLA STORIA ALLA SCENA”
6,7,8 APRILE 2018 “VIAGGIO NEL MITO”
Due parole su Alma Daddario
Alma Daddario, giornalista e scrittrice, vive e lavora a Roma, dove svolge la sua attività collaborando con varie testate giornalistiche. E’ anche autrice teatrale: premiata per “Siamo tutti…libertini” con il premio “Stanze Segrete”, ha inoltre rappresentato: “Albertine o della gelosia”, “L’anima e la voce”, “Le confessioni”, “Ritmo spezzato”, “Le attese:moods for love”, “Come nebbia sottile o lieve sogno”, “Matilde di Canossa: la legge, il cuore, la fede”, “L’anima e la voce”, “Clitennestra”, “Pancrazio, la libertà di avere paura”.
Ha pubblicato narrativa e saggi sulla scrittura creativa. Con la scrittrice Dacia Maraini ha collaborato, presso il Centro Internazionale Alberto Moravia, alla realizzazione di seminari di scrittura teatrale e creativa. Fa parte della giuria del premio teatrale: “Ombra della Sera” per il Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra e del concorso internazionale di drammaturgia contemporanea: L’Artigogolo, organizzato dall’Editrice ChiPiùNeart. E’ membro del CENDIC: Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea.
Si occupa di organizzazione di eventi culturali e uffici stampa per la D&C Communication: www.eventsandevents.it.
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