AGGRESSIONI CON L’ACIDO, FERMIAMO SUBITO QUESTA BARBARIE
Emilia Romagna - La lettura delle pagine di cronaca nazionale nei principali notiziari ha posto all’attenzione su un nuovo fenomeno: le aggressioni con acido
Marco Monari Domenica, 16/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013
La lettura delle pagine di cronaca nazionale nei principali notiziari ha posto all’attenzione di tutti coloro i quali sono impegnati contro la violenza nei confronti delle donne un nuovo, inquietante fenomeno per l’Italia, che occorre stroncare sul nascere con strumenti legislativi ad hoc.
Ritengo che, dopo tre casi nell’arco di pochi giorni, sia opportuno intervenire nel modo più intransigente possibile a livello normativo in particolare contro le aggressioni con acido - ai danni delle donne in primo luogo, visto il preoccupante ripetersi di attacchi del genere.
Questo delitto è tanto più odioso perché altro non è che un “omicidio sociale” delle vittime: chi viene colpita, oltre ai gravissimi danni fisici, spesso purtroppo ricava ferite al volto che ne determinano una sorta di ripudio, di esclusione sociale, ovvero grandi difficoltà future ad intessere relazioni con altre persone. Non è tollerabile che una cosa del genere accada nel nostro Paese, servirebbero pene severissime come deterrente in grado di scongiurare il ripetersi di questi episodi. L’acido sfigura, toglie identità, stima e futuro alla vittima. È questo il vero disegno criminale!
Come Presidente del Gruppo PD in Regione Emilia-Romagna - dove il lavoro della Commissione Parità presieduta dalla collega Roberta Mori sta dando i suoi frutti culturali - ho presentato una Risoluzione sul punto, chiedendo a tutti i colleghi Presidenti dei Gruppi cosa ne pensassero: il fatto che sia stata sottoscritta unanimemente da destra a sinistra l’ha fatta diventare un testo condiviso da tutta l’Assemblea Legislativa. È il contributo, piccolo, a una battaglia di civiltà non più rinviabile, al di là del partito o del movimento di militanza, una presa di coscienza trasversale di uomini e donne, ma questa riguarda soprattutto “noi uomini”, che invoca azioni conseguenti. Penso che l’esecutivo guidato da Enrico Letta possa celermente adoperarsi, qualificando così il proprio operato in una direzione auspicata da tutti. La richiesta che viene dalla nostra Regione al Governo è quella di dare immediato avvio alla task force annunciata sui temi della violenza di genere; invitiamo il Parlamento a verificare l’efficacia della Legislazione vigente, intervenendo per il suo aggiornamento ove necessario e monitorandone la corretta applicazione.
La Risoluzione invita a proseguire e rafforzare l’opera di sostegno alle vittime di violenza e a supportare fattivamente la rete di case rifugio e centri anti-violenza operanti in Regione Emilia-Romagna, a promuovere la cultura dell’uguaglianza, del rispetto e della valorizzazione della donna attraverso l’educazione scolastica e a sostenere campagne di sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere e l’utilizzo distorto del corpo femminile come veicolo di messaggi non rispettosi.
Ringrazio questo periodico per la meritoria e storica attività che permette di tenere i riflettori sempre accesi sulle questioni di genere e per non far cadere nell’oblio battaglie fondamentali - troppo spesso ahinoi cavalcate per brevi stagioni e poi dimenticate da gran parte dell’opinione pubblica. Quello delle aggressioni con acido è argomento non facile da comunicare, ma solo attraverso una mobilitazione collettiva e nazionale, impegnandosi ognuno nel proprio ruolo, si può intervenire con prontezza per evitare che questo tipo di aggressione si trasformi in una nuova modalità per colpire e ghettizzare le donne, relegandole non solo ai margini della società ma anche degli affetti, della vita familiare, professionale e affettiva che hanno il diritto di condurre pienamente.
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