Un racconte epico e tragico, una 'storia politica e di amori difficili di una generazione fra Beatles e Molotov'
“À son image” è un film girato in Corsica fra l’agosto e novembre 2023, tratto dall’omonimo romanzo di Jerôme Ferrari che ha seguito tutte le riprese.
Il regista Thierry De Peretti, corso di origine, ha coinvolto amici e abitanti dell’isola che hanno recitato con la forza dell’ improvvisazione, in un racconto epico del mediterraneo, tragico e pieno di passioni.
Una galleria di ricordi, lucidi e nitidi, senza retorica, con i loro colori originali, quelli di Ajaccio e di una Corsica che negli anni ‘70 vede un gruppo di giovani agitarsi e lottare per una disperata indipendenza e crescere all’ombra di impossibili speranze politiche.
Il regista ha creato una galleria di immagini attraverso l’uso composto della macchina da presa che non si muove e sembra incorniciare tableau vivant, ricordi e avvenimenti che hanno scosso e agitato Ajaccio per decenni.
Attori corsi e persone comuni hanno interpretato le loro vite, parlato la loro lingua, così affine al genovese, come segreta complicità, per rievocare duri passaggi di storie complicate.
Il film si dipana fra il racconto di una Francia coloniale e centrista e un’isola autonoma e separatista, fra l’indipendenza abortita di un’isola e la libertà conquistata da una ragazza limpida e sincera, che sviluppa il suo talento di reporter nelle pieghe di una comunità legata alle tradizioni.
Antonia cresce la sua arte, sensibile e femminile, e arriva fino in Bosnia, in teatri di guerra.
Speranza e violenza, sono la cornice della vita di Antonia che riesce a conquistare la sua autonomia di donna reporter ma che non regge la stanchezza fisica e dopo una notte di lavoro, nell’accecante luce del mattino, chiude gli occhi sul volante e muore in un precipizio.
La sua scelta di libertà si infrange sugli scogli.
Thierry intreccia tante storie abilmente riprese da fermo come se i vari avvenimenti fossero rivisitati in un vecchio album e rivissuti, impiegando la telecamera fissa come una finestra sulla galleria della memoria.
Spia gli interni domestici, gli incontri clandestini, l’amore di Antonia per Pascal guerrigliero, e le scene corali, le battaglie di un irredentismo largamente partecipato e a tratti violento.
Storia di una generazione degli anni ‘70 che in Corsica crebbe con ideali nazionalisti e impeti politici, spesso tragicamente sfociati in lotta armata e criminale.
Storia di famiglie dove i padri negano ai figli spazi di libertà, contestando loro nuovi modi di interpretare la vita, perché li vorrebbero obbedienti e vicini.
Storia ancora attuale di un pezzo di Europa che ha difeso la propria autonomia e preteso con ogni mezzo la salvaguardia dell’ identità e della lingua contro l’omologazione imposta dal governo centrale francese.
Storia di amori difficili di una generazione fra Beatles e Molotov.
Il racconto alterna momenti di silenzio introspettivo ai momenti di vita collettiva, ma ben narra la conquista al femminile di Antonia, che è riuscita, ad onta di tutto, a trasformare la sua passione per la fotografia in una professione e in impegno sociale e morale.
Dida foto
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