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ROMA / SI CHIAMAVA DONATELLA, COME ME

Il 24 e 25 novembre in scena a Roma 'Si chiamava Donatella, come me', il monologo di Donatella Mei sulla vicenda giudiziaria, la vita e la poesia di Donatella Colasanti

Si chiamava Donatella come me
dal “fattaccio” del Circeo alla legge sullo stupro
sulle orme di Donatella Colasanti
di e con DONATELLA MEI
Voci di Francesca La Scala Alimberto Torre e Pietro Faiella

Si chiamava Donatella come me è uno spettacolo che racconta Donatella Colasanti, vittima con Rosaria Lopez, che ne morì, del massacro del Circeo del 1975; il testo è stato scritto nel 2010 ed ha debuttato nel 2011. L’ultima battuta recita: “dedicato a Donatella, a Rosaria, Mariacarmela, Valentina e a tutte le donne vittime di violenza che nel 2010 in Italia sono state 127”.

Ad oggi le donne vittime di violenza sono aumentate e con esse le campagne di sensibilizzazione, le manifestazioni di piazza, le donne che hanno deciso di esporsi in prima persona per far crescere la sensibilità e la consapevolezza su questa piaga sociale. Donatella Mei da anni porta il monologo nei teatri, nelle scuole, nei centri antiviolenza, nelle case famiglia, nei centri sociali, in ogni sala che si rende disponibile ad ascoltare un grido forte e una denuncia necessaria.

Il 24 e il 25 novembre sarà ospitata all' Artemia per immaginare quello che Donatella Colasanti non ha detto e ricordare quello che ci ha lasciato, dai versi poetici alla fondamentale legge contro lo stupro, che dal 1996 e grazie al suo processo viene considerato un reato contro la persona e non contro la morale.

Un viaggio introspettivo, nell’anima della protagonista in cui ogni tappa è documentata dalla storia giudiziaria, dalle udienze, dal paradossale destino dei tre colpevoli, dal continuo confronto con la realtà e la sua metabolizzazione. Ad accompagnare la sua vita ci sono il dolore e una costante ricerca di giustizia.

Si chiamava Donatella come me è uno spettacolo di denuncia, ma anche di riflessione e di introspezione, sui meccanismi relazionali fra uomini e donne. Uno spettacolo di sorprendente attualità, che smaschera l'ipocrisia della parità: non bastano le leggi, le opportunità e i progressi fatti dalle donne in tutti i settori della vita pubblica ed economica. Di violenza maschile si muore ancora.
Per info e prenotazioni : Centro Culturale Artemia, via Amilcare Cucchini, 36 tel. 334.1598408
DONATELLA MEI
Attrice, autrice e organizzatrice culturale, vive e lavora a Roma.
Dal 2000 si occupa di cabaret e poesia performativa.
Inizia la sua carriera di attrice partecipando allo spettacolo L’apocalisse di Leo De Berardinis. Nel 2000 fonda il gruppo di poesia giocosa I Poeti Transgeniali e nel 2002 Le Passere Solitarie, recitando nei maggiori teatri italiani in Il Bello Addormentato, di Maurizio Costanzo e Gianni Fantoni. Partecipa a trasmissioni radiofoniche e televisive (Maurizio Costanzo Show, Ottovolante, Le Invasioni Barbariche, RaiSat, Futura Tv, Radiorock, Radio Centro Suono).
È presente in numerose antologie tra cui Pink Ink, La notte È il mio giorno preferito, 20 anni di Haiku e Poesia a comizio.
Pubblica nel 2008 la raccolta Tesoro no per l’editore “Libero di scrivere”, da cui trae parte del testo del suo spettacolo “Non sono Sharon Stone ma qualche uomo l’ho avuto anch’io”, rappresentato con successo nel 2009 al Teatro dell’Orologio di Roma, con repliche nei teatri del Belpaese.
È stata vincitrice del premio Haiku 2004 e 2007 indetti da Empiria e dell’Istituto di Cultura Giapponese, e del Premio Capoliveri Haiku 2007. Nel 2010 scrive L'importanza di Donatella che porta in scena sino ad oggi.




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