Venerdì 20 dicembre al Nuovo Teatro San Paolo debutto di Antigone. Ingresso gratuito
Si terrà al Nuovo Teatro San Paolo, venerdì 20 dicembre alle 20.30 il debutto di Antigone, tragedia greca diretta da Margherita Patti ed interpretato da Umberto Bianchi, Mariagabriella Chinè, Marcello Cirillo, Kevin Di Sole, Matteo Martinelli, Gioele Rotini, Michelle Rizzo e la partecipazione straordinaria di Lina Bernardi. Scene e Costumi sono di Paola Tosti. Lo spettacolo, prodotto da Sperimentiamo s.r.l. è un progetto realizzato con il finanziamento di Roma Capitale – Municipio VIII, ad ingresso completamente gratuito.
Eteocle e Polinice, fratelli di Antigone, si sono uccisi reciprocamente alle porte di Tebe. Il re Creonte, zio dei defunti, ordina che dei due solo Eteocle venga sepolto, in quanto si è battuto per la città. Antigone non sopporta l’idea e di nascosto seppellisce Polinice. Colta sul fatto, viene portata davanti al re, il quale ordina che venga rinchiusa viva in una caverna sotterranea. La donna non mostra cedimenti, anzi, afferma davanti al re che le leggi degli Dei sono più importanti delle leggi degli uomini.
Inizia così la celebre tragedia di Sofocle, con una traduzione fedele al testo originale che mette in risalto la grandezza dell’opera. La regia di Margherita Patti fa rivivere la forza del teatro greco in uno spettacolo di altissimo valore artistico, con un cast di attori professionisti impreziosito anche dalla presenza dell’attrice di fama internazionale Lina Bernardi. Una regia che ricorda come il teatro abbia da sempre avuto una veste etica e morale che gli ha permesso di influenzare l’uomo e la società in generale; in particolare in quest’opera, dove la legge dello Stato viene messa a confronto con la legge morale dell’uomo e del suo istinto.
Che valore assume mettere in scena una tragedia dell’antica Grecia al giorno d’oggi? Per gli uomini della polis andare a teatro era un atto destinato a valorizzare l’essere umano, un impegno pubblico di primaria importanza attraverso il quale misurare la propria vita attuando un processo di immedesimazione che li liberava dalle pulsioni negative (la catarsi aristotelica).
Crediamo molto nella potenza dell’Antigone, soprattutto se diretta ai giovani, perché l’animo umano dopo secoli è ancora in grado di stupirsi per le stesse vicende, provare tristezza per gli stessi dolori, emozionarsi con le stesse parole.
Le tematiche sono sempre attuali: il desiderio di emancipazione femminile, di giustizia,
di sentirsi uomo e non numero all’interno di un potere statale. L’amore infine per i propri cari e il bisogno di una legge morale etica che guidi le decisioni di chi ci governa.
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