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DALLA PARTE DI BEATRICE: AL MUSEO BARRACCO LA VITA NOVA NELLE OPERE DI 10 ARTISTE ITALIANE

Nell’ambito di Dante700, un grande progetto tra arte e letteratura: dal 9 giugno al 19 settembre a Roma 'La Vita Nova. L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste'

 DALLA PARTE DI BEATRICE: AL MUSEO BARRACCO LA VITA NOVA NELLE OPERE DI 10 ARTISTE ITALIANE

Il padre della lingua italiana nelle opere di Micol Assaël, Letizia Battaglia, Elisabetta Benassi, Patrizia Cavalli, Marta dell'Angelo, Rä di Martino, Giosetta Fioroni, Marzia Migliora, Sabina Mirri, Elisa Montessori.
Nell’ambito di Dante700, un grande progetto tra arte e letteratura, ponte tra la grande tradizione e la sperimentazione contemporanea italiane.


Riceviamo e pubblichiamo
Inaugura il 9 giugno 2021 (fino al 19 settembre 2021) presso il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco a Roma, la mostra La Vita Nova. L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste, progetto speciale del Comitato Nazionale delle Celebrazioni Dantesche 2021 istituito dal MIC Ministero dei Beni Culturali,promosso da Roma Culture, SovrintendenzaCapitolinaai Beni Culturali e con il sostegno della Fondazione Donnaregina di Napoli.Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

La mostra,ideata e curata da Alessandra Mammì è prodotta dal Centro Studi Roccantica, associazione culturale interdisciplinare fondata da Ileana Florescu nel 2018.
Dopo la prima tappa romana, fino al 19 settembre, il progetto proseguirà a Napoli presso il Museo Madre, partner dell’iniziativa. La mostracoinvolge 10 artiste italiane contemporanee di diverse generazioni: Micol Assaël (Roma, 1979),la fotografa Letizia Battaglia (Palermo, 1935), Elisabetta Benassi (Roma, 1966), Marta dell'Angelo (Pavia, 1970), l'artista e film-makerRä di Martino (Roma, 1975), Giosetta Fioroni (Roma, 1932),Marzia Migliora (Alessandria, 1972), Sabina Mirri (Roma, 1957), Elisa Montessori (Genova, 1931) e un’opera di arte visiva della poetessa Patrizia Cavalli (Todi, 1947).

Il progetto di questa mostraprende spunto dal celebre testo giovanile di Dante Alighieri, proponendosi di chiedere alle artiste un’opera ispirata ai temi della Vita Nova: la celebrazione dell’amore; l’apparizione e la santificazione della donna amata; il connubio amore e morte; l’elevazione spirituale e la ricerca di Dio attraverso l’amore terreno, ma anche la crudeltà dell’amore come appare nell’inquietante sogno di Dante che immagina Beatrice nell’atto di mangiare il suo cuore.

Tutti temi che possono essere rielaborati attraverso quella ricerca visiva che, soprattutto leartiste dalla seconda metà del Novecento, hanno abbracciato a partire dalla propriaesperienza personale. Del resto, la novità del testo di Dante fu proprio quella di porsi informa autobiografica, in una sorta di diario che indaga il sentimento d’amore e lo distilla in un'opera letteraria dai forti elementi visivi. Il tema di questa mostra non è illustrativo. Vuole piuttosto offrire un confronto ravvicinato fra la contemporanea sensibilità di un'artista donna e l'eternità di un testo che, al di là delle tante interpretazioni mistiche, esoteriche e allegoriche, resta un paradigma del discorso d'amore nella cultura d'Occidente.

L’opera di Micol Assaël è una riflessione sul tempo. Rispondendo al testo di Dante costruisce con tracce, biglietti, frammenti recuperati dai suoi viaggi e dalla sua vita quotidiana, pagine di un diario dalla cronologia imperfetta. La fotografa Letizia Battaglia traduce in storia contemporanea l'incontro fra Dante e Beatrice, ritraendo Rosaria Schifani, (vedova di Vito, agente di scorta di Giovanni Falcone) e la dolcezza mediterranea di un angelo bambina, insieme alla scultura che raffigura Eleonora d’Aragona. Elisabetta Benassi dà il via ad una performance collettiva che concettualmente chiude il cerchio di una mostra che parte da un libro e si diffonde in forma di libro. Il poeta Patrizia Cavalli, qui con una opera visiva, gioca a partire dai propri versi con la figura della Musa, l’etimologia della parola, la scrittura automatica e la danza fra verso e colore. Marta dell’Angelo propone una pittura che supera la dicotomia corpo/mente, ponendo al centro della ricerca la fenomenologia del corpo nella cultura contemporanea. Rä Di Martino mette a confronto le foto del paesaggio lunare messe a disposizione dalla Nasa e le sagome di un uomo e una donna ritagliate in foglia d'oro. Le opere di Giosetta Fioroni trasmettono un linguaggio immediato ed eloquente che intreccia le emozioni con forme e simboli popolari dai cuori ai fiori e codifica un moderno romanticismo insieme alla rivendicazione di codici femministi. Marzia Migliorarende omaggio all’organizzazione indiana Navdanyache propone modelli di agricoltura sostenibile e promuove il miglioramento della condizione femminile, suggerendo di spostare lo sguardo dalla donna angelicata alla donna che lavora nei campi. Nella pittura di Sabina Mirri il Sommo Poeta è incoronato, tracciato nel segno secco delle miniature medievali, con i molti seni da divinità arcaica. La pittrice Elisa Montessori insegue Beatrice nella Commedia per incontrare il suo pensiero e tradurre con inchiostri e smalti, i versi in cui l'angelicata creatura nel Paradiso finalmente ha una propria voce.


Scenario di questo appassionante e avvincente percorso espositivo, che mette in scena 10 modi diversi di fare arte nell'affrontare le tematiche proposte, è il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco.Questa splendida sede, che reca la firma di Antonio da Sangallo, fa da cornice alla raccolta di antichità donata da Giovanni Barracco alla città di Roma nel 1904.Oggi, la collezione Baracco, costituita da reperti di atemporale bellezza – che vanno dall'arte egizia a quella Sumera e Assira, dalla scultura ellenistica alla pittura a fresco romana– si interseca con le opere delle artiste, creando uno spazio intimo e insieme corale, pieno di suggestioni.

La mostra saràaccompagnata da un catalogo edito da All’Insegna del Mare, la casa editrice fondata nel 2019 dal Centro Studi Roccanticaassieme a Franco Cardini e Roberto Mancini.Corredato da un intervento storico-critico della curatriceAlessandra Mammì e da un testo firmato dall’italianistae professore all’ Università per Stranieri di Perugia, Floriana Calitti.

Il Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri è stato istituito con il decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo del 21 febbraio 2018, n. 114, in attuazione della legge 153 del 12 ottobre 2017, recante “Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri”. Il Comitato (Presidente Carlo Ossola; Maria Ida Gaeta, Segretario Generale) si è insediato in data 9 maggio 2018, alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini. Per assolvere ai compiti di ideazione, programmazione e coordinamento di tutte le iniziative celebrative del settecentenario dantesco il Comitato ha istituito nel 2019 un bando a cui sono pervenute centinaia di proposte da tanti luoghi d’Italia e del mondo, a testimonianza della inesauribile passione e del costante interesse per il padre della lingua italiana. Tra le tante proposte pervenute, sono state selezionate dal Comitato quelle ritenute meritevoli di contributo economico e quelle meritevoli di patrocinio. A questi progetti se ne sono poi aggiunti alcuni altri sollecitati e promossi direttamente dal Comitato perché ritenuti particolarmente significativi e in grado di colmare alcuni ambiti e alcuni aspetti che risultavano essere un po’ trascurati dall’insieme della programmazione scaturita dal Bando. Tra questi la mostra La Vita Nova. L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste.

https://dantesettecento.beniculturali.it
Il Centro Studi Roccantica si trova nel cuore della Sabina, in un luogo incontaminato, ad un’ora dalla capitale. Attraverso varie iniziative, dai seminari di storia, agli incontri con studiosi e specialisti internazionali, dalle residenze in loco ai corsi di scrittura o di arte e architettura,il CSR vuole accogliere le diverse espressioni delle discipline umanistiche e artistiche. La sua sede, la Casa del Diospero, dirimpetto il bellissimo borgo di Roccantica,è un luogo concepito sin dall’inizio per ospitare chiunque voglia studiare e lavorare in modo creativo, in solitudine o in compagnia, nel silenzio di una campagna punteggiata da ulivi secolari. Il motto del CSR, “Chi Semina Raccoglie”, vuole essere un auspicio affinché ogni iniziativa intrapresa trovi un terreno fertile in un clima conviviale e rispettoso dell’ambiente.
L’ingresso al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco è gratuito.
La prenotazione allo 060608 è obbligatoria per l’accesso di sabato, domenica e festivi entro il giorno prima. Per gli altri giorni è fortemente consigliata.
Per informazioni www.museiincomuneroma.it

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