Mercoledì 20 incontro dedicato alla condizione delle donne afghane e kurde, rimaste nei loro paesi
Nascondere o tacere è una complicità inaccettabile
presso la sede EMERGENCY (Giudecca 212), nella cornice della mostra "rEsistenti - pensieri e opere di pace" (visitabile fino al 26 luglio 2022)
mercoledì 20 luglio 2022 alle ore 18.00 si terrà l’incontro
Altre guerre: donne senza pace
dedicato alla condizione delle donne afghane e kurde, rimaste nei loro paesi, che vivono la doppia condizione di oppressione da parte dei governi e della società patriarcale.
Intervengono in presenza GulalaSalhi, presidente di UDIK (Unione Donne Italiane e Kurde), kurda di nazionalità irakena e italiana, autrice del libro Identità sospese. Donne immigrate tra sfide e battaglie, che raccoglie storie di integrazione. E Maria Khorasani, esule afghana approdata nel 2018 a Venezia dove co-gestisce un ristorante.
Due donne che, pur portando la ferita dell’esilio dalla propria terra, la preoccupazione per chi è rimasto sotto regimi dittatoriali spietati, sono riuscite con forza e tenacia ad integrarsi con successo, senza dimenticare le sfortunate sorelle private di diritti e a rischio della vita.
Le donne afghane, che con il ritorno dei talebani sono ricacciate nel silenzio e nell’ombra, oppresse da divieti inimmaginabili, tra i quali studiare, lavorare, fare musica o scrivere poesia. Le donne kurde, che in Turchia muoiono in carcere come EbruTimtik, avvocata e attivista impegnata nella difesa dei diritti umani, arrestata con l'accusa di terrorismo, morta dopo 238 giorni di sciopero della fame per avere un processo equo. O HevrinKalhaf, segretaria del Partito del futuro siriano che si batteva per la convivenza pacifica tra Kurdi, cristiano-siriaci e arabi, uccisa per mano di milizie jihaidiste filo-turche. E le combattenti del YPJ, che hanno contribuito alla liberazione di Kobane e lottano per la libertà del Kurdistan, ma anche contro la cultura patriarcale.
Nel 2019, dopo che gli Usa se ne sono andati dalla Siria, Erdoğan ha lanciato contro il Rojava siriano l’operazione “fonte della pace” contro i Kurdi, bombardando i villaggi in Siria e Irak e provocando morti, distruzioni ed esodi. E oggi il dittatore nostro “alleato” ha barattato i rifugiati kurdi in Svezia e Finlandia con l’ingresso nella Nato di quei paesi.
Dopo la presentazione verrà proiettato il docufilmTerroriste – Zehra e le altre(di Marica Casalinuovo, Francesca Nava, VichieChinaglia, Marella Bombini, 2019, 52 min)
La pellicola racconta le storie di tre donne coraggiose, ingiustamente incarcerate e accusate di terrorismo nella Turchia di Erdogan. Si tratta di ZehraDoğanartista e giornalista che ha subito tre anni di carcere per aver dipinto un villaggio kurdo devastato dall’esercito turco (in mostra un’opera è a lei dedicata), AsliErdoğan, scrittrice e scienziata di fama internazionale e ŞebnemKorurFincanci, medico docente universitaria di medicina legale e attivista per i diritti umani.
La loro colpa? Avere appoggiato la causa curda.
Tre storie tenute insieme da una lettera clandestina uscita da un carcere turco, scritta da ZehraDogan e recapitata alle registe di questo documentario, che hanno dato forma e voce al grido di dolore che accomuna queste donne.
Aprirà l’incontro Mara Rumiz, EMERGENCY.
Coordineràl’incontro Maria Teresa Sega, associazione rEsistenze-memoria e storia delle donne.
Interverranno da remoto: Graziella Marchesani del CISDA-coordinamento italiano di sostegno delle donne afghane- e Cristina Paoletti – presidente ANPI provinciale.
Per informazioni: infovenice@emergency.it| - resistenzeveneto@gmail.com
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